Rieccolo il terremoto, questa volta fra Umbria e Marche, lasciando dietro di sé tragedie e macerie, ed è gara contro il tempo per aiutare chi ha perso tutto e per chi, come gli allevatori, non può allontanarsi per cercare riparo al freddo e alle intemperie.

Da Cremona, dove si è svolta la Fiera internazionale della zootecnia, l'annuncio dei fondi per sostenere gli allevatori, raddoppiati per le stalle coinvolte nel terremoto.

Sui mercati si saluta con ottimismo la campagna di raccolta del pomodoro, con produzioni da record. Ma sui mercati internazionali perdiamo posizioni. Bene anche il vino, dove l'Italia si colloca al quinto posto nel mondo, ma per l'olio sarà un'annata da dimenticare.

Questa è solo una sintesi degli argomenti sui quali si sono soffermati i media in edicola negli ultimi giorni. Vediamoli di seguito più in dettaglio.

Iniziamo, e non potrebbe essere diversamente, dalle conseguenze del terremoto, sulle quali si sofferma “Il Resto del Carlino” del 30 ottobre, all'indomani della prima scossa, quella più devastante. Da queste pagine si alza l'appello degli allevatori che si chiedono come potranno salvarsi i loro animali, in molti casi ancora sotto le macerie.

Gli allevatori sono poi fra i protagonisti della ferma richiesta di non abbandonare le aree del terremoto. Un appello lanciato da molti quotidiani in edicola il primo novembre, e fra questi “La Stampa” e “Il Tempo”.
Il 2 novembre è di nuovo “Il Tempo” a tornare sull'argomento, ricordando che in ballo c'è il destino di circa 3mila aziende, nelle quali trovano spazio 100mila animali, che rischiano di essere abbandonati a se stessi.

"Giacimenti" da proteggere
C'è apprensione per il destino degli animali, ma non meno per le eccellenze che queste aree sanno esprimere in campo agroalimentare. Fra queste, ricorda “La Nazione” del primo novembre, ci sono le lenticchie di Castelluccio, il cui raccolto per fortuna è già in salvo.
Non così per altri prodotti come il ciauscolo, salume della tradizione marchigiana, che figura fra i "giacimenti" gastronomici di queste zone ricordati dal “Corriere della Sera” e dal “Giornale” del 2 novembre.

Alle aziende colpite saranno destinati 10 milioni di euro che il Governo ha messo a disposizione. Stando alle previsioni formulate da “Italia Oggi” del 2 novembre, a ogni bovino potranno andare circa 400 euro di aiuti.
Il 3 novembre il “Corriere dell'Umbria” conferma che dall'incontro a Roma degli assessori all'Agricoltura delle regioni colpite è scaturita la decisione di coprire il mancato reddito degli allevatori.

Aiuti per il latte
Il nuovo sisma non deve far dimenticare la difficile situazione nella quale versa la zootecnia da latte per la difficile congiuntura di mercato che si protrae da molti mesi. Così dalla Fiera internazionale della zootecnia di Cremona, il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha confermato che dal prossimo anno saranno disponibili 31 milioni di euro.

Come spiega “Italia Oggi” del 28 ottobre, 10 milioni usciranno dalle casse dello Stato, mentre 21 milioni derivano dagli stanziamenti comunitari per fronteggiare la crisi di mercato del latte. Torna sull'argomento, con ulteriori dettagli, “Il Sole 24 Ore” del 29 ottobre.
Aiuti che raddoppieranno nelle zone colpite dal sisma, come si apprende dal “Corriere di Arezzo” dello stesso giorno.

Vino al top
Non ha bisogno di sostegni il vino italiano, che si appresta a conquistare il quinto posto a livello mondiale in quanto a produzione. Un traguardo del quale si parla sul “Giornale di Vicenza”, confermando che la produzione si è assestata a 48,8 milioni di ettolitri.
Non mancano tuttavia i problemi, messi in evidenza da Antonio Rallo, che in qualità di presidente della Uiv (Unione italiana vini) chiede dalle pagine de “L'Arena” che Bruxelles snellisca le regole che governano il settore.

Bene il pomodoro...
Primati produttivi si registrano per il pomodoro da industria. Lo scrive “Il Mattino” del 28 ottobre a proposito dei 5,2 milioni tonnellate di pomodoro trasformato, produzione che ci pone al secondo posto nel mondo, secondi solo agli Usa.

Ma il nostro pomodoro perde ogni anno quote sui mercati internazionali e dal settimanale “Panorama” in edicola il 3 novembre gli industriali del settore, riuniti in Anicav, invitano a unire gli sforzi per valorizzare la produzione italiana.

...male l'olio
Situazione opposta per l'olio, la cui produzione è crollata. Lo scrive “Libero” del 30 ottobre, anticipando che le scorte termineranno già nella prima metà del 2017 e c'è da aspettarsi un inasprimento dei tentativi di frode.

Chi già deve preoccuparsi delle frodi è il settore delle produzioni biologiche, dove un prodotto su cinque sarebbe falso, come denuncia il 2 novembre “Italia Oggi”.

Infine la notizia dell'accordo raggiunto per i commerci fra Ue e Canada (Ceta). Secondo quanto riportato da “La Stampa” del 31 ottobre, per la Ue si traduce in 12 miliardi di euro di affari, con un forte interesse per le industrie della pasta.

Curiosando
Nello sfogliare i quotidiani non mancano le notizie "curiose", come quella riportata da “Italia Oggi” del 2 novembre, che descrive la realizzazione di una stalla con annesso caseificio collocata su una piattaforma galleggiante nel porto di Rotterdam.

C'è anche un uso alternativo dei pomodori. Un'azienda di Canneto sull'Oglio, in Lombardia, li utilizza per produrre vernici. I dettagli sono riportati il 30 ottobre dal “Corriere della Sera”.
Merita infine una lettura il commento de “La Verità” a proposito della continua crescita di quanti rinunciano ad alimentarsi con la carne.

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