Ottobre porta sull’Italia un clima davvero movimentato con innumerevoli estremi meteo. Si passerà difatti dal caldo al freddo, con l’anticiclone africano nuovamente sconfitto dall’arrivo di un vortice freddo dai quadranti nord orientali nel medio termine. L’ultima settimana del mese si ritroverà invece in bilico tra Africa e Artico: scopriamo nelle prossime battute chi la spunterà. 

Il punto della situazione
Sul continente europeo è praticamente già arrivato l’inverno ed i termometri sono a testimoniare questo cambio di registro importante. L’Italia, più ai margini del sistema, ha risentito solo in parte degli effetti dell’aria fredda, in particolare le estreme aree occidentali del nord, ove le temperature si sono posizionate qualche grado al di sotto della norma del periodo.
All'estremo Sud e in Sicilia, invece, ha fatto capolino il caldo. In queste aree i termometri hanno raggiunto nuovamente la soglia dei 30 gradi, un valore decisamente di spessore per il periodo. Il tutto è riconducibile alle azioni marginali di un potente anticiclone attualmente sul Nord Africa, zona da cui è giunta l'aria calda responsabile dell’innalzamento termico del Mezzogiorno.
L’Europa è quindi spaccata in due: da un lato i settori centro orientali alle prese in maniera massiccia con anomalie negative di rilievo, dalle Repubbliche Baltiche alla Russia meridionale, dall’altro invece è il caldo a far da padrona, dalla penisola iberica all’Islanda. 

Curiosità oltre confine
Merita senza dubbio un breve accenno quanto accadrà nelle prossime ore in Groenlandia. L'ex uragano Nicole, dopo aver navigato per 14 giorni in pieno Atlantico, andrà a dirigersi di gran carriera verso l’isola di ghiaccio come una violenta tempesta extra-tropicale.
L’uragano è difatti sopravvissuto alle fredde acque oceaniche e, approfondendosi ulteriormente, andrà a cozzare nelle prossime ore sui settori sudorientali dell’isola con un minimo depressionario di circa 956 hPa. Secondo le ultime proiezioni del modello europeo dovrebbe portare nel giro di pochi giorni accumuli di neve di oltre 5 metri e mezzo, quantitativi davvero considerevoli per il periodo. 

Analisi
Dall’analisi delle ultime emissioni modellistiche acquista una probabilità sempre maggiore circa l’arrivo del freddo sull’Italia. Non è un’ipotesi sibillina, in quanto è piuttosto evidente una certa vigoria dell'alta pressione delle Azzorre.
L’anticiclone potrebbe difatti trovare strada libera sui settori nord occidentali europei, manovra che favorirebbe la discesa di una massa d'aria fredda artica in direzione dei Balcani.
La pressione dell’anticiclone azzorriano sul ponente europeo ed il russo sui settori di levante andrà inoltre a facilitare il successivo isolamento di un vortice ciclonico nel Mediterraneo, che potrebbe esporre l’Italia a un peggioramento dal sapore invernale, ovviamente con un maggiore coinvolgimento delle regioni orientali della Penisola. 

Evoluzione dei prossimi 10 giorni
Inutile sottolineare che le incertezze non mancano. Al momento quel che pare certo è la confermata fase fredda in arrivo nell’imminente (breve termine) con piogge e temporali sparsi.
A seguire, circa tra il 23 e 24 ottobre, l'elevazione di un promontorio subtropicale innescherà una fase stabile e mite (medio termine).
L'ultima settimana di ottobre (lungo termine) sarà invece battagliata da due pressanti figure bariche: da un lato si ritroverà l'azione molto calda del promontorio subtropicale (vista con maggior invadenza dal modello europeo Ecmwf) e dall’altro l'irruzione fredda incentivata da una goccia artica (scenario maggiormente quotato dall’americano Gfs). 

Africa o Artico?
Il passaggio di testimone tra la parte dell’anno calda e quella fredda è ormai prossima. Gli scambi termici meridiani diventano sempre più pressanti ed in loro presenza la capacità predittiva dei modelli cala drasticamente. Come ricordato il centro di calcolo europeo propende per una fase più calda nord-africana, mentre il centro americano propone una fase più fredda e perturbata.

Da una serie di analisi statistiche potrebbe prendere piede con maggior probabilità la tendenza del modello Ecmwf, ovvero lo scenario caldo africano. Nulla è però definitivo, vi invitiamo a seguire i prossimi aggiornamenti.