Il 16 settembre 2016 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Regolamento di esecuzione Ue 2016/1662 della Commissione del 12 settembre scorso con il quale l’olio extravergine di olive Sicilia Igp è stato iscritto nel registro delle denominazioni di origine europee, non essendo state avanzante opposizioni a tale richiesta.

“Da oggi l’Igp olio Sicilia diventa un marchio europeo" ha affermato venerdì scorso, giorno della pubblicazione, l’assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia, Antonello Cracolici.

L’olio extravergine Sicilia Igp, dopo il Toscana Igp, è il secondo olio di olive italiano – il primo nel Mezzogiorno - ad essere iscritto nell’elenco delle denominazioni di origine della Ue ed ha un elevato potenziale di mercato. Perchè la Sicilia da sola produce mediamente 34mila tonnellate di olio di pressione, pari a più dell’11% dell’olio italiano. A tanto si aggiunge che oltre l’85% del patrimonio olivetato regionale può rientrare nel disciplinare di produzione.

“Già più di mille produttori hanno fatto istanza per assoggettarsi al disciplinare Igp Sicilia, pubblicato come marchio riconosciuto in tutta Europa"  ha annuncia l’assessore Cracolici.

Le cultivar di olive maggiormente rappresentate nel Sicilia Igp sono  - a rigore di disciplinare di produzione -  le seguenti: Biancolilla, Cerasuola, Moresca, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Ogliarola Messinese e Tonda Ibleba. Possono concorrere liberamente alla formazione dell’olio evo Sicilia Igp anche cultivar minori: Aitana, Bottone di gallo, Brandofino, Calatina, Cavalieri, Crastu, Erbano, Giarraffa, Lumiaru, Marmorigna, Minuta, Nasitana, Nerba, Nocellara Messinese, Olivo di Mandanici, Piricuddara, Santagatese, Vaddarica, Verdello, Verdese, Zaituna e loro sinonimi. Inoltre, possono concorrere altre cultivar presenti negli oliveti, ma fino ad un massimo del 10%.

Le cultivar espressamente citate nel disciplinare coprono attualmente più dell’85% della superficie olivetata della Sicilia e conferiscono all’olio da esse ottenuto, da sole o congiuntamente, un profilo organolettico facilmente riconoscibile dal consumatore medio, per le sue performance olfattive e gustative,  definite in un intervallo di percezione medio-alto e con la percezione correlata ai sentori di pomodoro verde o maturo, carciofo ed erba fresca.
 
“E’ un altro successo della nostra regione
– conclude Cracolici - che adesso potrà sviluppare, attraverso un marchio territoriale, conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo, anche l’olio extravergine di oliva, uno dei prodotti di punta del made in Sicily”.