In Puglia si prospetta un’ottima annata vitivinicola.
Nella patria di Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia, e per vini di successo Dop quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino ed il Castel del Monte le previsioni per la prossima vendemmia parlano di un +15% di produzione grazie ad un andamento stagionale in genere favorevole fino ad oggi, caratterizzato da un buon germogliamento, una fioritura abbondante che, per alcune varietà, ha risentito delle basse temperature minime di inizio maggio, condizionando la successiva allegagione. Lo comunica Coldiretti Puglia.

"La maturazione sta procedendo spedita – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - anche grazie a temperature nelle medie di stagione. La pressione fitopatologica da peronospora e oidio è stata in alcuni momenti rilevante, contrastata da interventi tecnici puntuali. Le precipitazioni non sono state abbondanti, salvo i soliti casi di violenti fenomeni locali, ai quali si assiste in Puglia con preoccupante frequenza rispetto al passato”.

E' sempre più necessario, da parte delle imprese, investire nella protezione del reddito aziendale – secondo Coldiretti Puglia - ma servono prodotti assicurativi più evoluti che tutelino maggiormente la qualità. Ci sono i presupposti per un'ottima annata, con quantità in recupero rispetto allo scorso anno, qualche dubbio solo per i vigneti non irrigui, per i quali potrebbe farsi sentire la morsa della siccità.

"Possiamo sperare in un risultato economico importante per le imprese viticole pugliesi, confermando – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti -  un momento di grande dinamicità per un comparto agricolo considerato il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all'internazionalizzazione".

Tutto questo è il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi dieci anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione.

Ed i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 37% la produzione Doc e Docg.

Ad oggi sono sei le Igt (Indicazioni geografiche tipiche), "Tarantino", "Valle d'Itria", "Salento", "Murgia", "Daunia", "Puglia", e 29 i vini pugliesi Doc.
"Detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato" sottolinea Coldiretti Puglia.