I costi di produzione in agricoltura risultano inferiori, a giugno 2016, rispetto a quelli sostenuti dagli agricoltori e dagli allevatori nel giugno 2015. E’ quanto emerge dall’indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall’Ismea, che assume nel mese in esame valore pari a 105,1 punti, con una flessione di 1,8 punti percentuali su base annua, a fronte di una tenuta rispetto a maggio.

Sul calo tendenziale pesa il corso deflativo dei prodotti energetici, che cedono a giugno il 10,5% sul 2015, nonostante la ripresa negli ultimi due mesi. Risultano in calo anche le voci dei fertilizzanti e dei fitosanitari (-2,5% e -1,2%), mentre per quanto riguarda gli allevatori, si evidenzia una lieve riduzione dei mangimi (-0,6%), a fronte di una moderata crescita dei capi di allevamento (+1,3%).

A trarre i maggiori vantaggi dalla riduzione dei costi sono le aziende del settore vegetale, dal momento che il confronto con i costi sostenuti nel 2015 registrano un arretramento delle spese del 3,3%. -4,3% è invece il risparmio per le imprese specializzate in cereali e semi oleosi.

Con il dato di giugno la variazione acquisita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l’intero 2016 resta in territorio negativo. Il confronto con il dato medio 2015 si porta al -1,1% per l’indice generale e a meno 2,2% per le coltivazioni. Resta praticamente nulla (-0,2%) la variazione acquisita calcolata per l’indice per i prodotti zootecnici.