La sentenza della Corte di giustizia Europea del 9 giugno scorso che ha dato il via libera al taglio degli olivi infetti da Xyella fastidiosa ha scatenato la reazione della Puglia.
Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha convocato per domani 14 giugno la Task force che si occupa della lotta al batterio killer degli olivi, ed ha già assunto una posizione durissima e nettamente contraria al dispositivo della Corte, che strappa il piano di contenimento recentemente varato da Regione Puglia.

Cosa è successo in Europa
L’organismo giurisdizionale dell’Unione ha di fatto confermato quanto stabilito dalla Commissione Ue nel 2015 e che recentemente ha ribadito con l’ampliamento della delimitazione dell’area infetta e l’abolizione dell’area di sorveglianza contenute nella Decisione di esecuzione 2016/764 adottata nello scorso maggio.

Già nel 2015, l’organo esecutivo della Ue aveva adottato la Decisione di esecuzione 2015/789, con la quale ha imposto agli Stati membri l’obbligo di procedere alla rimozione immediata delle piante ospiti del batterio Xylella, indipendentemente dal loro stato di salute, se situate in un raggio di 100 metri attorno alle piante infettate da tale batterio, pure da abbattere. Tale obbligo scatta all’interno dell’area infetta, mentre resta la facoltà dell’organismo dello Stato membro - la Regione Puglia – di adottare le medesime misure in funzione di contenimento all’espansione del batterio nelle aree delimitate entro una distanza di 20 chilometri dal confine della zona di contenimento con il resto del territorio dell'Unione.

"Si rischiano conseguenze inimmaginabili?"
“La sentenza ribadisce l’assenza della prova scientifica del nesso causale fra batterio ed essiccamento. Purtroppo nonostante l’assenza di tale evidenza scientifica la Corte ha ritenuto di confermare misure drastiche che rischiano di produrre conseguenze inimmaginabili per il nostro paesaggio e anche per la nostra economia. Ho convocato la Task force per una valutazione nel merito degli effetti della sentenza" ha detto il presidente Emiliano.

Dopo la riunione della Task force, Emiliano intende incontrare la Procura della Reppublica di Lecce, che a dicembre aveva bloccato gli abbattimenti, ed il ministero delle politiche Agricole.
“Sulla base della posizione italiana che scaturirà da tali incontri - sottolinea Emiliano - richiederò un incontro con le massime autorità dell’Unione Europea, ovvero con il commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori Vytenis Andriukaitis, con il commissario all’Agricoltura Phil Hogan e con il commissario all’Ambiente Karmenu Vella”.

Emiliano intende inoltre definire un percorso di lunga prospettiva “che tenga conto delle misure compensative e degli indennizzi a favore dei soggetti colpiti dalle eventuali misure imposte dall’Unione Europea”.
Questo perché la Regione Puglia “intende condividere un progetto complessivo di ripensamento e rilancio dell’agricoltura nelle zone colpite. Infine definire un piano di salvaguardia del patrimonio arboreo insostituibile della Regione Puglia, a cominciare dai nostri ulivi secolari”.

Ultima battuta di Emiliano sulla difesa del paesaggio e la ricerca: "Faremo di tutto per proteggere il patrimonio paesaggistico della nostra Regione e per questo seguiremo ed sosterremo la ricerca scientifica e in particolare i protocolli sperimentali più promettenti volti a garantire una maggiore resistenza delle piante di olivo alla batteriosi”.

"Italia lasciata sola dall'Europa"
“L'Ue fa come Ponzio Pilato anche sugli indennizzi da riconoscere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa e devono fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future, e se ne lava le mani, rimandando l’intera partita al Governo italiano e alla Regione Puglia – commenta invece il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - Pertanto, oltre a confermare la violenza delle misure precedentemente adottate, l’Ue scarica incredibilmente la patata bollente sull’Italia che dovrà ipotizzare in solitudine un regime che conceda ai ‘proprietari dei fondi interessati un indennizzo ragionevolmente commisurato al valore delle piante distrutte’".