12mila nuovi vigneti per una superficie totale di 67mila ettari. Queste le richieste del mondo vitivinicolo italiano dopo l’entrata in vigore, dal 1° gennaio scorso, della nuove autorizzazioni. Di gran lunga insufficiente però la disponibilità a livello nazionale, con un totale di 6400 ettari, dieci volte in meno rispetto alla domanda. Il boom di richieste ha interessato quasi tutte le Regioni, anche se praticamente i due terzi delle domande sono arrivate da Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Il fatto che la soglia dell’1% della rispettiva superficie vitata sia stata superata in tutte le Regioni salvo pochissime eccezioni, ovvero Piemonte, Lazio e Umbria, evidenzia le criticità del Decreto ministeriale del dicembre 2015 – sottolinea Coldiretti che va revisionato con estrema urgenza, per combattere fenomeni speculativi, accompagnando il criterio del pro-rata, ovvero ‘più chiedo più ricevo’, con altri meccanismi di salvaguardia”.

E’ necessario che le scelte nazionali prevedano una gestione attiva del potenziale produttivo – continua Coldiretti - per scongiurare il rischio che l’assenza di regole utili, in nome della semplificazione, danneggi il settore. Sebbene si possa condividere un approccio di gestione più equilibrato, non necessariamente basato su bandi strutturati con criteri di ammissibilità e priorità, si ritiene necessario e imprescindibile che un bando semplice legato al criterio del riparto proporzionale come quello attuale, sia accompagnato da opportuni meccanismi di salvaguardia ed equità da fenomeni speculativi, basati sulla determinazione di un tetto massimo di superficie richiedibile, oltre a una singola assegnazione e una soglia di esenzione, al di sotto di una determinata superficie dall’applicazione della decurtazione proporzionale”.  

A fine di rispondere prontamente alla forte esigenza di crescita delle superfici manifestata in alcuni territori – conclude Coldiretti – si ritiene necessario anticipare il prossimo bando già alla fine del 2016, in modo da poter concedere le future autorizzazioni sin dai primi giorni del prossimo anno e consentire così ai produttori di impiantare subito i vigneti autorizzati nella primavera prossima recuperando di fatto un anno”.