Il Piano di sviluppo rurale della Campania 2014-2020 non è ancora partito. Ieri, 16 maggio 2016, ultimo giorno utile secondo i regolamenti comunitari, avrebbero dovuto essere pubblicati almeno i bandi relativi alle azioni a superficie per gli impegni agro climatici e ambientali, previsti dalla misura 10, sull’annualità 2015.
Invece, tale atteso evento non si è verificato.
 
Fin dallo scorso fine settimana si erano diffuse voci sul possibile blocco del programma comunitario della Campania. AgroNotizie, ha appurato sin da ieri mattina che il Psr Campania è fermo perché la Regione non ha stanziato la quota di cofinanziamento regionale del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
 
Una dimenticanza che ha dell’inverosimile, visto che a fine 2015 la giunta, guidata da Vincenzo De Luca, che è anche assessore all'Agricoltura, ha approvato corpose correzioni al documento contabile triennale 2015-2017, votato pochi mesi prima della fine della scorsa legislatura dall’amministrazione guidata da Stefano Caldoro.
La vecchia giunta di centro destra, per altro, era ancora impegnata a coprire la quota di cofinanziamento per il 2015 sul Psr 2007-2014, con la necessità di rientrare nei tetti di spesa previsti dal Patto di stabilità interno, ancora vigente sulla vecchia programmazione.
 
In queste ore, secondo quanto apprende AgroNotizie da fonti confidenziali vicine a Coldiretti Campania, il consigliere delegato per l’Agricoltura, Franco Alfieri, starebbe tentando di presentare in tutta fretta alla giunta, una variazione al bilancio regionale (da portare poi in consiglio) consistente nello spostamento di alcune poste di cofinanziamento regionale dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale in direzione del Feasr, in modo da poter pubblicare i bandi del Psr 2014 -2020 almeno per l’anno in corso, che allo stato sono privi della necessaria copertura finanziaria di competenza regionale.
 
Una tale manovra, se fosse condotta celermente, consentirebbe, stante la proroga accordata dalla Commissione europea, di lanciare i bandi per gli impegni agro climatici e ambientali, annualità 2016, entro il 15 giugno prossimo.  Il passaggio istituzionale si presenta però lungo e potrebbe nascondere insidie di carattere procedurale, tali da non consentire di centrare neanche questo obiettivo.
 
Al capezzale del Psr Campania giunge anche il ministero per le Politiche agricole. Corrado Martinangelo, collaboratore del ministro Maurizio Martina, in un intervento sulla sua pagina Facebook, nello stigmatizzare presunti atteggiamenti autoreferenziali della burocrazia regionale campana, ha affermato: “Per le misure a superficie si potrebbe chiedere ad Agea di pagare un acconto, aprendo i bandi nelle more dell’attivazione del cofinanziamento. Poi, per le altre misure - continua Marinangelo - occorre discutere subito della revisione strutturale del Psr ed aprire i primi bandi con bassi tetti finanziari, invitando le imprese a sfruttare anche gli altri strumenti finanziari a riguardo, quali Ismea, contratti di rete e di filiera, crediti di imposta”.
 
Una solzione ponte, quella proposta da Martinangelo, che potrebbe dare tempo a giunta e consiglio regionale della Campania di intervenire sul bilancio della Regione, senza finire fuori tempo massimo sulle agroambientali 2016. Ma anche di anticipare in qualche modo la revisione di medio termine del documento, visto che è da escludersi la possibilità di accordare il cofinanziamento con debiti fuori bilancio da riconoscere ex post, come pure ventilato in queste ore.
 
Coldiretti Campania, in una nota diramata nella serata di ieri, nel confermare la notizia del mancato appostamento finanziario sul Psr sostiene che tale situazione “Potrebbe far slittare per il secondo anno le misure a superficie che interessano decine di migliaia di aziende agricole, e allo stesso tempo rallentare ulteriormente la partenza dei bandi, su cui invece andrebbe impressa una forte accelerazione”.
Sì, perché anche nel 2014, a Psr approvato solo a novembre 2015, non si è dato luogo ai bandi per l’agroambiente. I pagamenti in essere, per altro, riguardano vecchi impegni assunti con il Psr 2007-2020.
 
“La nostra organizzazione - spiega il presidente di Coldiretti Campania Gennaro Masiello - ha offerto negli ultimi anni totale collaborazione, consapevole della partita delicata che questo Psr gioca nella storia della nostra economia regionale. Abbiamo indicato più volte osservazioni utili a mitigare o correggere l'impianto di un programma che vale 1,8 miliardi di euro. Siamo ormai alla bandiera a scacchi dello start, ma le preoccupazioni restano ancora elevate. Temiamo che una falsa partenza possa azzoppare la corsa del settore e far perdere tempo ulteriore. Non se lo può permettere né l'agricoltura, né la Campania. Nelle prossime ore chiederemo al presidente De Luca e al consigliere delegato Alfieri un incontro dove rappresentare compiutamente i nostri dubbi, pronti ancora una volta ad offrire collaborazione per trovare soluzioni utili”.