Il Programma di sviluppo rurale della Campania 2014-2020 sarà ritoccato nel 2017 come richiesto dalle organizzazioni agricole, Confagricoltura e Cia della Campania in testa. Obiettivo: dare ossigeno alle filiere dell’ortofrutta e del comparto bufalino, rimaste senza una premialità importante, quella dedicata alle filiere prioritarie, ma anche per introdurre innovazioni che rendano l’intervento verso il mondo dell’impresa agricola della regione più efficace.
E’ quanto emerso martedì scorso a Napoli, durante il Forum organizzato da Assoreti Pmi e Città della Scienza, nella cittadella della ricerca di Bagnoli.

Intanto, a margine dell'incontro si apprende che sono pronti i bandi per le misure agroambientali ed il finanziamento dei Gruppi di azione locale. E presto il secondo Psr più ricco d’Italia – un miliardo e 836 milioni di euro di dotazione finanziaria - dovrebbe diventare finalmente operativo. 

Corrado Martinangelo, collaboratore del ministro Maurizio Martina, ha affermato “Le filiere bufalina e ortofrutticola in Campania sono importantissime ed è impensabile concepire l’agricoltura di questa regione  senza di esse”.
Una risposta a quanto da tempo rilevato da Agrinsieme Campania, che aveva segnalato il pericolo che molti bandi sulle misure ad investimento avrebbero finito, senza questa premialità, per escludere in maniera sistematica queste due categorie importantissime di imprenditori agricoli e zootecnici. La filiera ortofrutticola da sola, per esempio, vale il 30% 

Francesco Alfieri, consigliere all’Agricoltura del presidente Vincenzo De Luca, intervenendo dopo Martinangelo, ha esordito dicendo “In questo settore bisogna puntare sui settori forti, quelli che vanno, se vogliamo veramente dare un futuro ai giovani ai quali chiediamo di investire: filiera bufalina, ortofrutta, ma anche settori emergenti e di punta, come la IV gamma e senza perdere di vista le necessarie infrastrutture di supporto”.
La modifica per ridefinire le filiere strategiche – ovviamente – è rinviata al 2017, quando sarà possibile ripresentare il Psr Campania alla Commissione Ue, per avviare l’istruttoria volta a migliorarne il testo.

Sulle misure a investimento Alfieri ha detto “Stiamo predisponendo un protocollo d’intesa con l’Abi, per fare in modo che gli imprenditori agricoli che lo vogliano, possano utilizzare tutto il contributo a fondo perduto portandolo in conto interessi, in modo da azzerare quello in conto capitale e liberare una leva finanziaria tale da incrementare la capacità d’investimento degli operatori”.

Sul premio ai giovani per il primo insediamento, Alfieri ha infine affermato: “Occorre fare in modo che siano forti le aziende paterne, così che i giovani possano orgogliosamente ereditarle, questo perché l’agricoltura della Campania è ricca di un patrimonio di tradizione che non va disperso e che solo l’avvicendamento generazionale può salvaguardare in pieno”.

AgroNotizie apprende da fonti del settore che sono pronti i bandi sulle misure agroambientali annualità 2015 e 2016. I primi hanno scadenza improrogabile al 16 maggio, i secondi al 15 giugno, come da proroga accordata dalla Commissione Ue. Entro il 16 maggio il presidente De Luca, sempre secondo le medesime fonti, dovrebbe predisporre un non meglio precisato evento mediatico per l’avvio ufficiale dell’operatività del Psr Campania, nel quale verrebbero presentati i bandi sulle misure agroambientali e quello sulla preselezione e finanziamento dei Gal.