Lieve aumento della pressione atmosferica, ma l’assenza di un coriaceo campo anticiclonico non riuscirà a garantire il bel tempo duraturo. A fasi alterne si avranno momenti d’incertezza con moderata nuvolosità, maggiormente persistente sulle Regioni del Centro e sulle aree interne del Sud. Temperature in lieve aumento nei valori massimi, ancora piuttosto fresche invece al primo mattino.

Il punto della situazione 
Un vortice ciclonico distaccatosi dal Vortice Polare, contenente al suo interno aria particolarmente fredda per il periodo, continua a stazionare su parte dell'Europa centro-occidentale, portando un clima praticamente invernale
Il cuore più freddo è posizionato tra Paesi Bassi, Danimarca, Inghilterra e Francia, tutte aree ove le temperature si sono ubicate ben sotto la media e la neve è nuovamente comparsa a quote molto basse, localmente fino in pianura.
Così, gran parte dell'Europa si è svegliata questa mattina con valori termici particolarmente rigidi, in taluni casi sotto zero o con valori di poco sopra. Le nevicate primaverili non sono di fatto una rarità, ma vedere la neve su Parigi e Londra a fine aprile è comunque un fenomeno singolare.
L'aria fredda sospinta verso sud e ammassata sui versanti alpini esteri riesce in minima parte a infiltrarsi anche sull’Italia, determinando condizioni d'instabilità con neve attorno ai 1200 metri sulle estreme settentrionali e fino a 500 metri sull’Appennino. L’elevato carico d'umidità delle correnti mantiene il contesto in genere vivacemente instabile, con frequenti rovesci e temporali su molte Regioni. 

Analisi 
Il quadro meteorologico è finalmente primaverile. A più riprese nel corso di questo mese si sono vissuti momenti con temperature molto al di sopra della norma, scatenando condizioni per i primi 20 giorni d'aprile dalle caratteristiche da piena estate
Improvvisamente è però giunto un netto cambio di registro che ha caratterizzato l'ultimo weekend ed il ponte della Liberazione, un vero e proprio colpo di coda invernale. Per intenderci nulla di eccezionale, solo una della sfaccettature perturbate più tipiche della primavera: correnti molto umide occidentali in scorrimento sul Mediterraneo centrale, arricchite da aria piuttosto fredda in discesa su parte del comparto occidentale europeo, ben visibile in queste ore nel Sat per il lungo corridoio costituito da nubi a “ciottoli”. 

Primo maggio instabile
Come già accennato l’assenza di un campo anticiclonico sul Mediterraneo consentirà alle perturbazioni di transitare indisturbate fino alle latitudini italiane. Particolare attenzione però agli ultimi giorni della settimana, perché in concomitanza della festa dei lavoratori una depressione - anch’essa dal cuore molto freddo - coinvolgerà la Penisola, sospingendo un nuovo impulso perturbato
La traiettoria del fronte appare però ancora incerta, ma quel che sembra molto probabile è che il guasto perturbato sarà seguito da un nuovo apporto d'aria fredda, con un conseguente calo delle temperature
Da precisare che la flessione termica sarà comunque meno intensa del 25 aprile e gli ampi spazi sereni permetteranno in qualche modo le classiche gite fuori porta. 

Evoluzione
Dall’analisi dell’ultima corsa modellistica, sembra sempre più probabile un deciso miglioramento del quadro meteorologico, che dovrebbe evolvere verso una progressiva stabilizzazione già a partire dal 3 maggio
Valutando gli elementi a disposizione non è facile stabilire se si tratterà di una breve tregua o dell’avvio di un predominio stabile e duraturo, ma sicuramente vi sarà la possibilità di un periodo prettamente stabile indotto dalla spinta occidentale dell’alta pressione. 
Successivamente potrebbero verificarsi successivi ingressi perturbati atlantici, ma non è però escluso che le perturbazioni possano arenarsi sulla Penisola Iberica, favorendo l'inevitabile rimonta dell'anticiclone subtropicale verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.

In attesa quindi di comprendere le sorti meteorologiche italiane, ci apprestiamo a vivere 10-15 giorni caratterizzati da una marcata vivacità atmosferica, condizioni prettamente tipiche della primavera, con l’alternanza di fasi fresche a fasi più miti e soleggiate, senza le anomalie termiche eccezionali che hanno dominato le prime due decadi del mese in corso.

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