Esiste una relazione tra il territorio in cui un vino viene prodotto e la percezione della sua qualità? Ad indagare questo rapporto ci ha pensato l'associazione Le donne della vite, che al Vinitaly, presso il loro stand (Pad. 10 B/3), guida i visitatori attraverso una esperienza sensoriale, visiva e gustativa volta a raccogliere dati per una ricerca condotta assieme al Crea.

Ai visitatori sono proposti cinque vini ognuno dei quali è associato ad una immagine”, spiega ad AgroNotizie Valeria Fasoli, agronoma e presidente dell'associazione. “Chiediamo di dare un voto ad ogni calice che deve essere assaggiato osservando le immagini dei territori da cui i vini provengono. La nostra idea è che un bel paesaggio rende un vino più buono”.

Il territorio diventa dunque una ricchezza per il viticoltore. E proprio la tutela dell'ambiente è uno degli elementi che sta a cuore alle Donne della vite. Attraverso questa ricerca si vuole sollecitare il viticoltore a riflettere sull'importanza di tutelare l'ambiente che è un patrimonio da cui il vino trae parte del suo valore.

Il paesaggio però non è niente di 'reale'. Il consumatore, davanti ad uno scaffale del supermercato, leggendo la provenienza di una bottiglia si lascia suggestionare dai suoi ricordi e dalle immagini che ha memorizzato sfogliando riviste o guardando la televisione. Ecco dunque che un Chianti evocherà cipressi, casali riempiti di sole e dolci declivi. Mentre un Teroldego ricorderà valli alpine e torrenti.

Etica, estetica e bellezza sono i tre valori che guidano le Donne della vite e questi tre elementi sono in qualche modo racchiusi nel paesaggio e nell'ambiente all'interno del quale l'uva cresce e poi viene pigiata per diventare vino. “Le donne hanno una naturale propensione a cogliere la bellezza in ciò che ci circonda”, spiega Fasoli. “Anche se molti uomini che hanno appoggiato la nostra iniziativa sono sensibili ai temi che noi proponiamo”.

Le Donne della vite è una associazione che nasce con lo scopo di promuovere e valorizzare il ruolo femminile nel mondo vitivinicolo e fungere da punto di riferimento e aggregazione per le operatrici di questo settore, favorendone l'incontro col pubblico finale. Tutto questo in una visione ampia, nuova e articolata, che coinvolga attività culturali, formative e divulgative.
 

Questo articolo fa parte delle collezioni: