L'anticiclone è ormai alla ultime battute prima di un radicale cambio circolatorio che porterà il quadro meteorologico a mutare bruscamente. Già nella giornata odierna sarà possibile notare i primi effetti del peggioramento, che porterà sull'Italia aria ben più fredda della presente ed un incisivo calo termico. 

Il punto della situazione
La depressione in affondo sulla penisola iberica ha scavato un’area di bassa pressione sul nord Africa, ora ubicata in Algeria, ma in rapida elevazione verso nord est. Gli effetti sono già visibili sulle due Isole Maggiori, con i primi annuvolamenti, ma l’elemento di maggiore rilievo è sicuramente rappresentato dall’elevato quantitativo di polveri sahariane sui cieli del Mediterraneo meridionale.
La risalita del vortice verso nord sta inoltre contribuendo ad allargare la falla barica proprio in prossimità della penisola italiana, con il contestuale abbassamento del flusso perturbato atlantico. Tale manovra creerà i presupposti per un radicale cambio circolatorio, con l'ingresso di un nucleo freddo in contrapposizione all'aria calda preesistente. 

La sabbia del Sahara
Come accennato, questa volta l’invasione dall’Africa è stata veramente prolungata e massiccia. Negli ultimi giorni, complice anche l’aria umida, i cieli sono spesso risultati grigi limitando notevolmente il soleggiamento in particolare sulle aree di pianure e lungo le coste. Ma il colore del cielo di questi giorni è dettato anche da un altro fattore, l’enorme quantità di polveri del deserto in sospensione nell’atmosfera. L’afflusso impetuoso da sud ha difatti scatenato un vero e proprio “fronte di sabbia”, in movimento dal Golfo della Sirte verso il sud Italia.
Ora, l’irruzione di polveri sahariane non solo prosegue, ma raggiunge il suo culmine interessando anche quasi tutta l’Europa centro-orientale, addirittura fino alle coste del Mare del Nord. Le piogge ed i temporali attesi nelle prossime ore andranno a favorire il deposito di un parte del carico di polveri, stimato dal modello greco Skiron in 800 mg/m2 che, per avere un’idea approssimativa, su un campo da calcio corrispondono a circa 5 chili di sabbia! Su una regione come l’Emilia Romagna si depositeranno quindi - sempre in via generica - circa 15.000 tonnellate di polveri

Caldo: ultima fermata
Gli ultimi giorni sono stati contraddistinti dalle miti correnti africane che hanno localmente portato anche un po' di caldo, dandoci temperature ben superiori alle medie stagionali (ove soleggiato). L'anomalia di questa prima settimana contribuirà in modo considerevole a ritoccare verso l’alto il surplus termico che ormai attanaglia l’intero continente da mesi, se non anni. E' alle porte un brusco calo delle temperature, che preannuncia un sostanziale cambiamento: le perturbazioni torneranno sull’areale del Mediterraneo.
L'azione determinante sarà quella operata appunto dal vortice ciclonico nord africano. Dopo aver causato una massiccia intrusione di polveri, tenderà a risalire verso nord aprendo un varco per l'ingresso di un nucleo freddo nord atlantico. 
La sinergia tra le due depressioni, quella africana e quella atlantica, innescherà un vivace contesto perturbato. Il maltempo potrà spesso sfociare in precipitazioni localmente violente

Maltempo
Temporali, grandine, colpi di vento e nevicate: ecco gli effetti principali causati dal netto crollo delle temperature. Scenderanno di oltre 10°C praticamente ovunque ed il freddo andrà a scalzare l'aria calda preesistente. Inutile ricordarlo: i contrasti termici che si creeranno potrebbero generare pericolose celle temporalesche. 
La flessione sarà notevole in particolare sui monti, ove non è esclusa la ricomparsa della neve fino a quote piuttosto basse (relativamente basse, per la stagione in essere). 

Tendenza 
La parentesi sarà però breve, perché dall’analisi degli ultimi run modellistici pare non esserci alcun dubbio circa l'effimera durata della crisi ciclonica. Nei primi giorni della prossima settimana difatti sarà possibile osservare un generale miglioramento e gradualmente tornerà l'alta pressione. Anche questa volta sarà di natura subtropicale e quindi d’origine nord africana. Una spinta ancor più decisa potrebbe attivare un flusso d’aria ancor più caldo, con proiezioni termiche tipicamente estive, questo vuole dire che in alcune regioni si potrebbero superare agevolmente i 30°C. 
Al momento, il nord Italia sembra rimanere ai margini del sistema, apparentemente più esposto alla circolazione perturbata oceanica.

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