Pasqua è passata ma ancora si sente l'eco della contrapposizione fra animalisti-vegani e cultori delle tradizioni culinarie con i suoi trionfi di uova e carni di agnello. Così mentre “Il Secolo XIX” del 27 marzo confermava l'ovvia assenza della carne, in particolare di quelle di agnello, dalle tavole dei vegetariani, il “Venerdì”, il magazine di Repubblica in edicola lo stesso giorno, analizzava come stia evolvendo il business delle “tavole verdi”, in continua crescita.
Passata la festa si è appreso da “Libero” del 29 marzo che l'invito a non consumare carni di agnello non è stato accolto. Anzi, le macellazioni di ovini hanno incontrato un'inaspettata crescita, con un aumento del 33% rispetto all'anno precedente. E nella stessa data “Il Giornale” affida alla penna di Vittorio Feltri il compito di invitare i vegani “a non azzannare i carnivori”.
Repubblica” del 31 marzo dà spazio alle ragioni degli allevatori, che ribadiscono il loro impegno per il benessere degli animali. E ancora su “Repubblica” una notizia che sembra sconfessare l'aumento delle macellazioni di ovini riportato da Libero. Nel periodo pasquale, infatti, il consumo di carni ovine sarebbe calato del 10%. Su come interpretare le statistiche lo spiegò il secolo scorso Trilussa...anche se in quel caso si parlava di polli.

Chi va male...
E' un tema caro agli animalisti anche quello affrontato da “Italia Oggi” del 26 marzo, che si occupa del destino dei pulcini maschi di razze ovaiole. Destinati ad essere soppressi, perché improduttivi, ci si interroga su come possano trovare uno sbocco economico che eviti loro una fine prematura. Senza vie di uscita è al contrario il mercato dell'Asti spumante che nemmeno le festività pasquali hanno risollevato dal crollo dei consumi che negli ultimi cinque anni ha visto perdere 20 milioni di bottiglie, come denuncia “La Stampa” del 27 marzo.
Si perdono bottiglie ma anche ettari di terreno coltivabile a causa dell'abbandono e della cementificazione, che secondo “Il Sole 24 Ore” del 29 marzo si sono portati via il 15% delle superfici utilizzabili.
Continuano poi le sofferenze per il settore lattiero caseario, con nuovi contratti di cessione del latte che, stando alle anticipazioni de “Il Sole 24 Ore” del 26 marzo, sono scesi sotto i 35 centesimi al litro . Una crisi alla quale gli allevatori veneti tentano di rispondere rilanciando la filiera con un nuovo marchio e aiuti al credito, strategie illustrate sulle pagine de “L'Arena”.

...e chi va bene
Non ha bisogno di sostegni l'export del pomodoro da industria che nel 2015 secondo la “Gazzetta di Parma” ha raggiunto cifre da record, confermate il 30 marzo da “Italia Oggi”. Situazione analoga per il prosciutto di Parma, che vede consumi interni in ripresa e un balzo del 3,9% sul fronte dell'export, informazioni che si possono leggere sulla “Gazzetta di Parma” del 25 marzo.
Altro settore in forte crescita è quello delle produzioni biologiche, cresciute del 20%, come si apprende dal “Giornale di Vicenza” del 30 marzo. Il mondo “bio” si interroga poi sull'opportunità delle coltivazioni a fini energetici, che a detta di “Avvenire” del 29 marzo sottraggono spazio alle coltivazioni per fini alimentari, che potrebbero soddisfare le esigenze di 280 milioni di persone.

Soldi in arrivo
Per le produzioni biologiche arriva l'approvazione del nuovo piano strategico commentato su “Italia Oggi” del 29 marzo, che prevede dieci elementi chiave sui quali basare il rilancio del settore. Altro comparto che può salutare con soddisfazione l'arrivo di un piano di sostegno è quello olivicolo, al quale sono destinati 32 milioni di euro. Altri fondi, spiega il 26 marzo la “Gazzetta del Mezzogiorno”, potranno arrivare dai programmi di sviluppo rurale. Più elevata è la dotazione economica destinata alla nuova Ocm vino, che potrà contare su 300 milioni di euro, come si apprende da “Italia Oggi” del 29 marzo.
Il giorno seguente è ancora “Italia Oggi” che informa sulla decisione presa a Bruxelles di concedere con celerità aiuti di Stato alle aziende in crisi di liquidità. Infine da “Il Sole 24 Ore” del 31 marzo arriva la conferma che alle aziende agroalimentari saranno destinati sei miliardi di euro, frutto dell'accordo del Mipaaf con un importante istituto di credito.

Xylella, c'è la conferma
Nel frattempo ecco arrivare da Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, la conferma che il disseccamento degli ulivi è causato dalla Xylella e non da altri fattori. Ne parlano numerosi quotidiani in edicola il 30 marzo e fra questi la “Gazzetta del Mezzogiorno” e “Italia Oggi”. Ma se c'è una conferma per la Xylella, scrive il “Quotidiano di Puglia” del 31 marzo, quel che manca è ancora un piano di lotta. Contro questo patogeno, informa “Il Sole 24 Ore”, arriva la proposta di un nuovo agrofarmaco, al momento in fase sperimentale.
In tema di novità va segnalato l'articolo pubblicato il 29 marzo da “Italia Oggi” a proposito dell'impiego di preparazioni a base di olii essenziali messe a punto in Israele e grazie alle quali è possibile migliorare la conservabilità della frutta. Non meno interessante la notizia riportata il 29 marzo da “La Stampa” in merito alla raccolta e conservazione nel pavese del patrimonio genetico di oltre 1500 varietà di riso.

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