La Conferenza Stato Regioni ha approvato il decreto “Ocm vino promozione sui mercati dei Paesi terzi” per la valorizzazione del vino made in Italy, finanziato con un ammontare di risorse di 100 milioni all’anno per tre anni, con il 30% destinato a progetti nazionali e il 70% a progetti regionali.

Fra le iniziative ammissibile, le azioni in materia di relazioni pubbliche e promozione, la partecipazione a manifestazioni e fiere, campagne di informazione sui sistemi delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, oltre ad attività di incoming di buyer e stampa stranieri.

Continuare a sostenere al meglio il nostro vino sui mercati internazionali è una priorità assoluta – ha commentato a margine dell’approvazione il ministro Maurizio Martina Per il prossimo triennio investiremo 300 milioni di euro con regole più semplici e vicine alle esigenze dei produttori. Parliamo di un comparto che quest’anno ha toccato il record storico di export con oltre 5,4 miliardi di euro di vendite all’estero. C’è molto lavoro ancora da fare, ma va anche detto che negli ultimi anni abbiamo dimezzato il divario con la Francia. Merito dei nostri produttori che hanno saputo puntare con decisione sulla qualità, aprendo nuovi mercati e consolidando gli spazi in Paesi di riferimento come gli Stati Uniti”.

I progetti potranno essere nazionali, regionali o multiregionali. L’importo del sostegno a valere sui fondi europei è pari al massimo al 50% delle spese sostenute per svolgere le azioni promozionali. Questo sostegno europeo può essere integrato con fondi nazionali o regionali con un ulteriore importo fino a un massimo del 30% del contributo richiesto, per azioni senza marchi commerciali. L’ammontare complessivo del sostegno erogato con fondi europei e con l’integrazione nazionale o regionale non supera l’80% delle spese sostenute per realizzare il progetto.

Per quanto riguarda i fondi relativi alla quota nazionale, sono ammissibili progetti aventi un importo complessivo minimo ammesso a seguito dell’istruttoria di valutazione, per Paese terzo/anno non inferiore a 50mila euro. Se il progetto è destinato a un solo Paese terzo, il suo importo non deve essere inferiore a 100mila euro.