Dopo un lungo periodo caratterizzato da sole e temperature miti, addirittura primaverili, l'inverno è tornato sull'Italia nella prima parte del mese di marzo. Praticamente inesistente fin ad ora, l'inverno porterà un nuovo nucleo artico sul Mediterraneo, come emerge dalle ultime emissioni modellistiche. Si prevede dunque l'arrivo di una vivace instabilità e nevicate anche a quote molto basse. 

Il punto della situazione 
Analizzando gli ultimi scatti satellitari è piuttosto evidente la copertura del maltempo sull’intero bacino del Mediterraneo, ove rimane in auge una profonda ciclogenesi depressionaria. Il sistema è mantenuto in vita da svariati nuclei d'aria polare che dal Nord Atlantico scendono fin verso la Francia e poi sull’Europa meridionale. L’ultimo, quello di oggi, ha raggiunto il Tirreno centrale, innescando un quadro perturbato di stampo invernale su tutta la Penisola.
Come accennato in apertura, arriverà ben presto un nuovo nucleo, già presente sulla Francia nord-occidentale. In cooperazione con quello ancora attivo poco più a sud, riuscirà a spingere altra aria molto fredda verso i Pirenei e poi le Baleari. L’acuto contrasto con le acque mediterranee sta preparando l'ennesimo fronte perturbato, in queste ore ben delineato e disteso tra Spagna, Sardegna e litorali del Nord Africa. 

Analisi 
La traccia indicata dalle ultime emissioni modellistiche parla chiaro: l’alta pressione resterà per diversi giorni ancora lontana dalla Penisola. La persistente area ciclonica sui mari del sud le vieterà l’estensione verso i settori orientali e, costretta ad elevarsi verso Nord, devierà parte dell'aria molto fredda in consolidamento sull'Europa orientale verso il Mediterraneo centrale. 
Gli elevati contrasti termici tra l’aria artica e le acque tiepide innescheranno un approfondimento di un vortice ciclonico, capace di rinnovare maltempo invernale al Centro Nord. L’apice della regressione fredda avverrà nei primi giorni della prossima settimana, quando i connotati del quadro meteo risulteranno molto instabili e piuttosto gelidi.
L’Italia verrà colpita per buona parte dal freddo orientale, ma in misura direttamente proporzionale all’elevazione dell'alta delle Azzorre verso i settori settentrionali atlantici. 
La normale evoluzione verso Levante la porterà poi successivamente a ricoprire l'Europa occidentale e, in seconda battuta, i settori centrali del continente. Inutile nascondere che questo assetto barico manterrà viva una certa instabilità per un lungo periodo nel sud del Mediterraneo. 

Evoluzione 
Il vasto campo anticiclonico non resterà però a guardare, perché in successiva estensione sui settori centrali del continente proverà a conquistare anche l’Italia. Dovrà però fare i conti con l'azione depressionaria che, seppur indebolita, sarà ancora ben presente al Sud. Naturalmente una bassa pressione così posizionata continuerà a pilotare aria molto fredda sull'Europa orientale, con possibili coinvolgimenti dei settori adriatici. 

Il colpo di coda invernale 
La scorsa settimana si accennava a un possibile ritorno dell’alta pressione e dunque di un clima primaverile al termine della prima decade di marzo, ma le ultime stime vedono, con molta probabilità, un prolungamento dell'inverno ben oltre la metà del mese. Un maggiore influenza delle correnti fredde orientali - da valutare con attenzione nei prossimi aggiornamenti - potrebbe generare una fase di maltempo assai acuta, con altra neve a bassa quota, o addirittura in zone di pianura. 
L’alta pressione sarà però ad un passo, appena oltre Alpe, e se i calcoli fossero sbagliati la primavera piomberebbe improvvisamente sulla Penisola.

Questo articolo appartiene alle raccolte: