Pubblico e privato, produttività agricola e biodiversità si sono incontrati a Roma, nella sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini” in un incontro dal titolo ‘Un’agricoltura produttiva e un ambiente vivo e ricco in termini di biodiversità possono convivere’, promosso dalla XIII Commissione Territorio, ambiente e beni ambientali del Senato in collaborazione con Syngenta. Al centro della discussione il tema della convergenza di fattori, quali il reddito agricolo e la salvaguardia ambientale, solo apparentemente inconciliabili.
 
L’incontro si è aperto con un’introduzione del senatore Giuseppe Francesco Marinello, presidente della Commissione Ambiente del Senato, che ha sottolineato come l’evento sia stato voluto per acquisire informazioni e stimolare il dibattito su una tematica d’interesse pubblico.
Il successo di Expo 2015 e l’attenzione suscitata dalla ventunesima Conferenza di Parigi sul clima testimoniano come da parte dell’opinione pubblica vi sia una forte richiesta di coinvolgimento nelle problematiche ambientali e di rassicurazioni sulla capacità del comparto agricolo di rispondere alla crescente domanda di cibo con modalità che siano sostenibili per il pianeta - ha detto il senatore - Per questo, è nell’interesse di tutti conoscere le soluzioni messe in campo dal settore agro-industriale per bilanciare l’ottimale utilizzo delle superfici coltivabili con l’equilibrio degli ecosistemi e la salvaguardia della biodiversità”.
Nel suo intervento  Marinello ha anche toccato i temi della qualità delle produzioni e della necessità che gli agricoltori facciano ricorso a pratiche agronomiche virtuose, evidenziando come a tali sforzi fatti dall’impresa dovrebbe corrispondere un feedback economico derivato da Pac e Psr.
 
La parola è passata poi al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha sottolineato l’impegno del Governo sul tema del rapporto tra produzione agricola e sostenibilità ambientale, coerentemente con quanto previsto nella Carta di Milano, al fine di promuovere un equo accesso al cibo e garantire la sicurezza alimentare globale.
La sostenibilità è il primo motore della competitività”, ha dichiarato il ministro, rivendicando l’attività su questi temi portata avanti del suo dicastero in stretta collaborazione con il ministero dell’Ambiente e sottolineando che la forte attenzione del Governo nei confronti del settore primario ha già portato alle misure previste dalla Legge di stabilità.
 

Un momento della presentazione di Operation Pollinator
(Fonte immagine: © Alessandro Vespa - AgroNotizie)
 
L’incontro si è focalizzato in particolare sull’esame di esempi concreti come l’esperienza acquisita da Syngenta con Operation Pollinator, il progetto di gestione multifunzionale del territorio che consiste nel seminare aree poco produttive o marginali delle aziende agricole, quali i bordi campo, con delle essenze ricche in nettare e polline che incrementino la popolazione degli insetti impollinatori, fondamentali per più dell’80% delle colture.
 
Nelle relazioni presentate dai professori Alberto Alma e Aldo Ferrero dell’Università degli studi di Torino, sono stati approfonditi gli aspetti tecnici e scientifici del progetto, che si propone di contrastare il progressivo declino della popolazione di insetti pronubi in atto in Europa dagli anni ’80.

Operation Pollinator è un’applicazione concreta del nostro impegno a innovare, sperimentando e diffondendo pratiche agricole che contemperino produttività delle colture, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale” ha dichiarato Luigi Radaelli, amministratore delegato di Syngenta Italia.
"Da sempre, la nostra missione è quella di sviluppare pienamente il potenziale delle piante, ma in ogni passo avanti che facciamo in questa direzione non dimentichiamo mai una realtà basilare: l’agricoltura non può prescindere dalle risorse naturali. Trovare le soluzioni migliori per una convivenza tra produttività e conservazione di un ambiente vivo e ricco di biodiversità è un imperativo nell’interesse di tutti, ed è anche parte integrante degli impegni a salvaguardare il futuro del pianeta e il diritto al cibo delle generazioni future che abbiamo anche sottoscritto firmando la Carta di Milano a Expo 2015”.
 
Ad oggi, il progetto Operation Pollinator è attivo in 14 Paesi europei con più di 3.000 aziende agricole coinvolte. In Italia è presente in 14 Regioni e comprende più di 100 aree dimostrative. In alcune regioni, inoltre, il progetto si inserisce nell’ambito di misure agroambientali che sono finanziate dal Piano di sviluppo rurale.

Il nostro obiettivo, sottoscritto nel piano The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura, è di arricchire la biodiversità di 100.000 ettari di terreni agricoli in Italia e di 1 milione in Europa entro il 2020 attraverso la gestione multifunzionale del territorio – ha concluso Radaelli – Inoltre, continueremo a presentare Operation Pollinator come strumento pratico per i Piani di sviluppo rurale e come misura che soddisfa i requisiti del greening, la componente “ecologica” obbligatoria inserita nella nuova Pac”.
 
Nel corso della tavola rotonda che ha seguito gli interventi e concluso l’incontro, l’attenzione si è focalizzata sul connubio tra pubblico e privato che il progetto Pollinator incarna, con tutti i partecipanti concordi nel riconoscerne l’importanza in un ottica di sviluppo del settore in un sistema sempre più competitivo.