Coldiretti Puglia lancia l’allarme per gli sbarchi di navi cariche di grano nei porti pugliesi. Sono 47mila le tonnellate di grano duro – pari ad una produzione di circa 15mila ettari – arrivate solo all’inizio di questa settimana al porto di Bari, trasportate da tre navi provenienti da Ucraina, Marocco e Grecia.

“Si tratta di grano di dubbia qualità e provenienza – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Canteleche oltre a determinare la concorrenza sleale e il crollo dei prezzi del grano pugliese, desta preoccupazione circa le condizioni igienico-sanitarie per i lunghi tempi di percorrenza. Per questo stiamo monitorando con grande attenzione l’andamento della Borsa merci di Foggia, il granaio d’Italia, dove il 27 gennaio in maniera unilaterale, trasformatori e commercianti intendevano abbassare il prezzo del grano pugliese ancora di 1 euro”.

Un tentativo andato a vuoto, visto che i prezzi del grano duro fino sono rimasti invariati tra i listini del 27 e del 20 gennaio tra i 258 (min) ed i 263 (max) euro a tonnellata. Ma il prezzo del frumento duro di prima qualità ha perso già due euro la tonnellata dall’inizio dell’anno, sia sui valori minimi che su quelli massimi.

L’allarme di Coldiretti Puglia giunge poco dopo la diffusione da parte di AgroNotizie del sentiment delle aziende sementiere sulla campagna in corso, che ha rilevato come nel Centro Sud Italia siano in aumento gli investimenti degli agricoltori in grano duro di circa il 2-3 per cento rispetto alla campagna 2014/2105, pure in costanza di un quadro di prezzi calanti.

Per Cantele “è urgente l’etichettatura obbligatoria dell’origine per pane e pasta per evitare che prodotti fatti con materia prima importata vengano spacciati per italiani, a danno del comparto cerealicolo nazionale e dei consumatori ignari”.

In Puglia si concentra oltre il 36% dell’attività molitoria nazionale, con la lavorazione di circa 80 mila quintali al giorno di solo grano duro e di altri 15 mila quintali di grano tenero adottando innovazioni tecnologiche e strategie di mercato molto avanzate. Nell’industria della pasta la Puglia detiene il 10% del potenziale produttivo nazionale.

La Puglia è la regione cerealicola leader in Italia con una produzione lorda vendibile di 230milioni di euro. L’industria della pasta utilizza il 20% di prodotto pugliese, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Australia, Canada, Bangladesh, Sud America, Messico, Arizona e Texas “Per produrre pasta made in Italy senza che sia indicato in etichetta – stigmatizza la nota di Coldiretti Puglia.

La superficie investita a grano duro in Puglia è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta il 25% dell’intera superficie agricola utilizzata regionale. Oltre il 60% della produzione regionale si concentra nel tavoliere di Foggia, nella pianura della Capitanata meridionale e nella fossa premurgiana barese.