Ieri l’altro è giunto da Bruxelles il via libera della Commissione commercio internazionale dell’Europarlamento all'accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione europea di 35mila tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero nel biennio 2016-2017, in pratica non oltre 17.500 tonnellate l’anno. Tale contingente non dovrebbe sommarsi a quello già vigente - 56.700 tonnellate annue - perché avrà un iter applicativo piuttosto rigido volto a tutelare il mercato interno Ue.
 
Gli eurodeputati della Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo hanno approvato il provvedimento con l’emendamento che dimezza il contingente temporaneo aggiuntivo senza dazio, inizialmente di 70mila tonnellate nel biennio, con 31 voti a favore, 7 contrari e un'astensione.
 
E’ stata accolta dalla Commissione commercio internazionale anche una richiesta contenuta nel parere della commissione Agricoltura, quella con la quale gli eurodeputati chiedono alla Commissione Ue di effettuare una revisione di medio termine del provvedimento, cioè dopo un anno, per fare il punto della situazione. Non solo, sono stati recepiti anche tutti gli emendamenti approvati dalla commissione Agricoltura nella seduta dello scorso 11 gennaio.
 
La misura per mostrare concretamente la solidarietà dell'Unione dei 28 nei confronti della Tunisia in grave crisi economica dopo gli attacchi terroristici, proposta dalla Commissione europea e già emendata in commissione Agricoltura, continua però a sollevare forti preoccupazioni tra i produttori del comparto olivicolo italiano. Ora la parola passa alla plenaria dell'Assemblea di Strasburgo, che dovrebbe pronunciarsi sul dossier già il prossimo febbraio.
 
Vale la pena ricordare i principali emendamenti già approvati dalla Comagri lo scorso 11 gennaio e che sono destinati a creare meccanismi di protezione del mercato dell'olio di oliva europeo per tutelare gli olivicoltori dell’Unione.
 
Intanto, la proposta di regolamento tal quale era stata già rigettata dalla Comagri con 29 voti contrari, 7 favorevoli ed un astenuto. Erano state invece introdotte dalla commissione Agricoltura una valutazione d'impatto del nuovo contingente temporaneo e licenze d'importazione su base mensile.
 
In commissione Agricoltura si era inteso scongiurare un reale effetto somma tra la concessione di un incremento temporaneo a dazio zero del contingente di importazione in Ue di olio di oliva dalla Tunisia nel biennio 2016-2017 e il contingente vigente da 56.700 tonnellate, imponendo alla Commissione Ue la redazione di una valutazione di impatto sui prezzi e sul mercato olivicolo e oleario dell’Unione della misura.
 
Questo perché la Commissione Ue, nel corpo del provvedimento originario, si limitava a sostenere che il contingente a dazio zero supplementare sarebbe andato a sostituirsi a parte della produzione già importata in Ue in regime di perfezionamento attivo - olio quindi destinato ad essere riesportato oltre i confini Ue. Ma la Commissione Ue non aveva chiarito come ciò sarebbe avvenuto e, soprattutto, con quale impatto sui prezzi degli oli di oliva all’interno dell’Unione.
 
E ancora le licenze di importazione saranno mensili, per evitare effetti deleteri sul mercato: ”rilasciate tra gennaio e ottobre 2016 e 2017 in conformità del regolamento (Ce) n. 1918/2006 – recita uno degli emendamenti già approvati in Comagri.
 
Entro il 2016, inoltre, la Commissione europea nel presentare al Parlamento e al Consiglio una valutazione d’impatto in Tunisia e sui mercati Ue della misura di contingente tariffario supplementare temporanea, non solo può rivedere la misura per il 2017, ma valuta anche la possibilità di offrire misure compensative ai produttori di olio di oliva Ue.
 
Tra gli emendamenti approvati, figura anche la clausola di salvaguardia, che consente di bloccare del tutto il contingente senza dazio previsto per il 2017. Ma le organizzazioni agricole hanno ancora paura.