Fioriture anticipate, gelate e piogge violente potrebbero causare danni non indifferenti al settore primario, che dal 2007 ad oggi, per effetti del maltempo, ha già pagato un conto di 6 miliardi di euro. Ad evidenziare gli stravolgimenti produttivi possibili nei campi è la Cia, agricoltori italiani, che attraverso un monitoraggio delle aziende agricole di tutto il Paese, registra preoccupazioni per le possibili forti precipitazioni e gelate annunciate per le prossime settimane.

E' necessario un maggiore sforzo nella prevenzione, nell'adattamento e nella gestione (ex-ante) dei rischi che derivano dai cambiamenti climatici, spiega la Cia in una nota. Il fenomeno dell’eccesso termico si è tradotto in un costo di quasi 650 milioni di euro e ben 2,9 miliardi sono stati i danni agricoli per la siccità, secondo i dati riportati dalla Cia. "Inoltre - continua la confederazione ricordando la recente alluvione che ha devastato l’area vitivinicola del Sannio - circa un quinto del conto complessivo dei danneggiamenti e stato generato proprio da piogge di straordinaria violenza". Dal 2007 al 2015 alcune produzioni hanno registrato tagli delle rese fino all'80 per cento. Un conto salato che potrebbe crescere ulteriormente anche quest’anno, in particolare se, in questa particolare fase dei cicli produttivi, dovessero sopraggiungere gelate e grandine. Nei campi è già allarme per alcuni frutti e per le piante ornamentali, c’è il timore concreto -avverte la Cia- la mimosa, nelle campagne nostrane in avanzatissimo stato evolutivo, potrebbe anticipare di molto la fioritura e non essere così disponibile per l’8 marzo prossimo.

L'ondata di maltempo che ha portato le temperature minime sotto lo zero in molte regioni, soprattutto al Centro-Sud, ha richiesto l'utilizzo di trattori come spalaneve e spandiconcime sono stati adattati per la distribuzione del sale contro il ghiaccio. Sono intervenuti anche gli agricoltori di Coldiretti per consentire la circolazione di persone e merci anche nelle aree più impervie 

La temperatura sotto zero accompagnato e le gelate mattutine hanno colpito, scrive Coldiretti in una nota, verdure e ortaggi coltivati in pieno campo come cavoli, verze, cicorie, radicchio e broccoli. Ma se il termometro scenderà per parecchie ore sotto i 10 gradi saranno a rischio anche le gemme di piante da frutto i cui effetti saranno visibili sui raccolti. "Le coltivazioni - spiega Coldiretti - sono sconvolte da una finta primavera: le piante hanno già le gemme rigonfie come in prefioritura e sono quindi particolarmente vulnerabili al freddo. Nella prima decade di gennaio - conclude Coldiretti - si è infatti registrata in Italia una temperatura massima superiore di 2 gradi la media dopo un mese di dicembre con una anomalia di +2,7 gradi, secondo i dati Ucea".