In Puglia, dove dovranno essere abbattute non meno di 3100 piante di olivo per il Piano di contrasto alla Xylella fastidiosa, gestito dal commissario di Governo Giuseppe Silletti, si è ufficialmente aperta la battaglia per evitare una radicale trasformazione del paesaggio agrario, specie nelle zone dell’area cuscinetto, dove intorno ad ogni olivo infetto andranno abbattute tutte le altre piante, di qualsiasi specie, nel raggio di 100 metri.

Ieri, è stata però bocciata una proposta di modifica della legge urbanistica della Puglia, presentata dal consigliere Pd Sergio Blasi, che avrebbe impedito la cementificazione delle aree agricole oggi colpite dalla Xylella e soggette ad una sicura perdita di valore agrario in conseguenza dell’abbattimento delle piante secolari di olivo. E il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ieri sera, con un dettagliato comunicato stampa, ha spiegato le ragioni del no, ma ha anche riaffermato la necessità che norme antispeculazione vengano varate. Blasi ha invece annunciato che ripresenterà la norma, seppur con alcune lievi modifiche.

In particolare Emiliano, nel ribadire che è necessario evitare che la speculazione edilizia possa approfittare dell'eradicazione degli ulivi infetti da Xylella, ha detto: “Occorre però evitare che questa intenzione finisca per danneggiare due volte gli agricoltori onesti che dopo aver dovuto subire l'eradicazione dei propri ulivi ammalati si vedono discriminati rispetto ad altri agricoltori che non hanno dovuto subire la malattia. Purtroppo – ha aggiunto - la legge 41/14 (Legge urbanistica della Puglia Ndr) con la modifica che oggi era stata proposta dal consigliere Blasi, non avrebbe potuto evitare che il divieto di trasformazione a fini edificatori delle aree si estendesse ovunque in Puglia a causa dell'eventuale propagarsi pandemico della fitopatia”.

Emiliano, da giurista, ha infine fatto notare come “pregiudicare gli agricoltori che hanno subito l'eradicazione per Xylella rispetto agli altri che avrebbero potuto continuare ad ottenere secondo la legge modifiche urbanistiche, avrebbe violato platealmente l'articolo 3 della Costituzione e quindi il principio di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”.
 
Per il presidente della Puglia è necessario altresì intervenire e ha detto: “Proporrò al Consiglio regionale di introdurre una norma di pianificazione territoriale che nei casi di pandemia fitosanitaria, senza sottrarre la potestà pianificatoria che spetta in via esclusiva solo ai comuni, consenta di impedire operazioni speculative contrastanti con il Piano paesaggistico territoriale regionale e con le altre norme urbanistiche nazionali e regionali che mirano ad impedire il consumo di suolo agricolo”.
 
E se Emiliano ritiene di dover elaborare un sistema che consenta di evitare speculazioni edilizie “senza bloccare l’ordinaria attività di pianificazione dei comuni” rinviando ad un più ampio dibattito, il consigliere Blasi non ci sta e annuncia “ripresenterò la proposta anti-speculazione entro le prossime 48 ore, facendo tesoro di alcune obiezioni di tipo tecnico-giuridico”
 
Il consigliere Pd ha inoltre sottolineato “Nonostante l'esito, la discussione in aula ha evidenziato un’ampia convergenza sulla necessità di preservare la destinazione agricola dei suoli colpiti dal batterio. Una richiesta che prima di oggi era già venuta dai consigli comunali del Nord Salento, sia da comuni della provincia di Lecce che di quella di Brindisi, nei quali si è deliberato sollecitando esattamente ciò che la legge anti-speculazione avrebbe stabilito. Anche alla luce di ciò la bocciatura di oggi è per me incomprensibile”.