Il Programma di sviluppo rurale per la Sicilia è stato formalmente adottato dalla Commissione europea ieri e delinea le priorità della Sicilia per l’utilizzo di oltre 2 miliardi e 212 milioni di euro di finanziamento pubblico, disponibili per il periodo 2014-2020 e da rendicontare entro il 2023. 
Al Psr Sicilia sono stati assegnanti un miliardo e 338 milioni di euro sul Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e 874 milioni di euro di cofinanziamento nazionale.
 
Il via libera di Bruxelles ha sorpreso i dirigenti del Dipartimento Agricoltura della Sicilia, tra i quali dominava la convinzione che la definitiva approvazione sarebbe giunta a metà dicembre.
“E invece proprio oggi è arrivata la buona notizia – ha detto ieri in conferenza stampa l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che ha aggiunto - il merito va alla struttura del Dipartimento che ha lavorato senza risparmiarsi prima che io diventassi assessore, e al dirigente Rosaria Barresi. Il Psr siciliano è quello con il budget più alto d’Italia.
Rosaria Barressi, per altro, era stata anche assessore tecnico all’agricoltura prima del rimpasto di governo della regione Siciliana.
 
Cracolici, che ieri in conferenza stampa insieme al dirigente generale Barresi ha spiegato linee e obiettivi del piano, ha espresso soddisfazione “Anche perché il nuovo Psr viene approvato proprio mentre stiamo per chiudere il vecchio piano”, anticipando che sul Psr 2007-2013 “tutti i fondi disponibili saranno certificati entro la fine dell’anno, per cui non saranno perse risorse”.
 
Rispetto al precedente piano, il nuovo Psr ha una dotazione maggiore di 27 milioni di euro. Anticipando la decisione della commissione Ue, il dipartimento Agricoltura già si era messo al lavoro da mesi e ad aprile erano stati pubblicati i primi due bandi sul biologico e sulle indennità compensative.
 
“A febbraio contiamo di definire le graduatorie in modo da effettuare i pagamenti nel mese di aprile”, ha annunciato la Barresi.
 
Il Programma di sviluppo rurale 2014–2020 per la Sicilia dà particolare rilievo alle azioni legate al potenziamento della competitività del settore agricolo e forestale e alla preservazione, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi.
 
La Sicilia è classificata come una regione meno sviluppata. Copre una superficie totale di 25 711 km2 di cui il 68,5% sono terreni agricoli e circa il 15% sono foreste. Circa il 97% della superficie totale è classificata come zona rurale, mentre il 60% del totale della Superficie agricola utilizzata è attualmente classificata come zona svantaggiata.

La Sicilia conta circa cinque milioni di abitanti — con un alto tasso di popolazione anziana (19,3%), che solo per il 3,4 % vive in zone rurali, mentre il 50,1% vive in zone classificate come né totalmente rurali né totalmente urbane.

Regione Siciliana ha 238 siti che fanno parte della rete Natura 2000, che copre il 24,8 % della superficie totale, il 56,4 % della superficie forestale totale (512 121 ettari) e il 18,6% della Sau (10,6% della quale rappresentano pascoli). Ed è ancora forte la disoccupazione. Sulla base di queste sfide ecco le risposte del Psr.
 
Sul capitolo competitività il Psr consentirà ad oltre 1799 aziende agricole di ottenere un sostegno per la ristrutturazione e l'ammodernamento e circa 1625 giovani agricoltori riceveranno un sostegno finanziario per avviare la propria attività.
 
Inoltre, nella selezione dei progetti da sostenere, un accento particolare è posto sull’innovazione. Il 2,6% degli investimenti del Psr sono destinati ad azioni che promuovano l’innovazione, la cooperazione e lo sviluppo della base di conoscenze e raggiungeranno oltre 1000 aziende grazie a 78 progetti. In tale contesto la regione Sicilia attuerà il Partenariato Europeo per l’Innovazione al fine di contribuire ad apportare soluzioni innovative nel settore agricolo. E saranno resi disponibili un totale di 3395 posti per la partecipazione ad attività di formazione.
 
Vasto il capitolo dedicato all’agroambiente. L’agricoltura biologica è destinata a crescere, perché su circa 140mila ettari affluiranno i sostegni finanziari per convertire le aziende all’agricoltura biologica e altri 758mila ettari riceveranno finanziamenti per mantenere la produzione biologica.
 
Circa il 30,4% delle superficie agricole sarà soggetto a contratti a favore di una migliore gestione delle risorse idriche, quasi il 30,4% delle superficie agricole sarà soggetto a contratti volti a migliorare la gestione del suolo e quasi il 31,4% dei terreni agricoli sarà soggetto a contratti a favore della biodiversità. Lo 0,13% del totale dei terreni agricoli e delle foreste sarà soggetto a contratti di gestione che contribuiranno al sequestro e alla conservazione del carbonio.

Il Psr Sicilia pone particolare attenzione all’inclusione sociale e lo sviluppo economico delle zone rurali: l'11% delle risorse sono state assegnate a questa priorità. Le Strategie di sviluppo locale saranno attuate tramite 17 gruppi di azione locale e copriranno oltre l’83% della popolazione rurale. Grazie agli interventi programmati nell’ambito di questa priorità, 495 nuovi posti di lavoro saranno creati e il 2,2% della popolazione rurale beneficerà della fornitura di servizi nuovi o migliori.

Ecco le cinque principali misure del Psr Sicilia 2014-2020 in termini di totale finanziamento pubblico. Alla misura 4 "Investimenti in immobilizzazioni materiali" vanno 712 milioni di euro, il 32, 35% dell’intero programma. Altri 417 milioni sono stati assegnati alla misura 11 "Agricoltura biologica" che da sola pesa per il 18, 84%. E ben 245 milioni sono appostati sulla misura 6 "Aziende agricole/Business Development": ben oltre l’11% del Psr. Infine ci sono 226 milioni assegnati alla misura 10 "Pagamenti agro-climatico-ambientali", un altro 10% del programma.