Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Puglia è stato formalmente adottato ieri dalla Commissione europea.

Bruxelles ha dato così il via ad una programmazione per il settore agricolo e forestale pugliese che ha una dotazione finanziaria complessiva di un miliardo e 638 milioni di euro, per 990, 9 milioni a carico del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e  in grado di generare investimenti complessivi per oltre 2 miliardi e 100 milioni.
 
“Oggi l’Ue ha adottato ufficialmente il nostro documento e, come struttura regionale, annunciamo con soddisfazione tale obiettivo, smentendo, di fatto, coloro che, invece, paventavano la mancata approvazione con la conseguente perdita di ingenti risorse”. Questo il commento dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia.
 
L’affermazione di Di Gioia segue alle polemiche scaturite in Puglia dal fatto che il Psr 2014–2020 aveva collezionato ben 650 osservazioni, ben più della media italiana, battendo persino il documento della Campania, pure gravato da 600 osservazioni e adottato venerdì scorso.
 
“Insieme all’Autorità di Gestione regionale – sottolinea Di Gioia - è stato convocato il partenariato economico e sociale per dare atto dell’approvazione e per avviare, di concerto, la fase di attuazione. E’ partita, altresì, la fase di definizione del cronoprogramma  con il gruppo partenariale, con il quale  si è deciso a quali misure affidare priorità attuativa”.
 
“A inizio 2016 – aggiunge Di Gioia - dopo il completamento del vecchio Psr 2007-2013 e al raggiungimento degli obiettivi finanziari, si potrà dare pieno avvio alle decisioni assunte con il partenariato. E, nel più breve tempo possibile, sarà istituito il primo Comitato di sorveglianza del nuovo Psr a garanzia dell’effettiva attuazione e che possa individuare eventuali modifiche necessarie in corso d’opera”.
 
Con il Psr Puglia 2014–2020 oltre 2200 agricoltori otterranno un sostegno per la ristrutturazione o l'ammodernamento delle loro aziende e circa 2000 giovani agricoltori riceveranno sostegno finanziario per avviare la propria attività. Nella forma di “misure a pacchetto” ma con la differenziazione tra premio di primo insediamento, che cambia con il passaggio generazionale aziendale, ovvero nuovo insediamento, si contano circa 100 milioni dedicati all’avviamento d’imprese per giovani agricoltori e un premio a fondo perduto tra i 40 ed i 60 mila euro.
 
Si calcola che circa il 30% delle superfici agricole sarà soggetto a contratti a favore dell’ambiente: 62 mila ettari saranno oggetto di interventi legati alla biodiversità, 150 mila ettari legati al miglioramento della gestione delle risorse idriche e del suolo e 180 mila ettari connessi al miglioramento della gestione del suolo. In più, quasi 139 mila ettari agricoli riceveranno sostegno per il mantenimento e la conversione in produzione biologica.

Più di 1700 aziende agricole riceveranno sostegni per la partecipazione a regimi di qualità, a mercati locali e filiere corte, potendo investire nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli (investimenti che influenzeranno il 5% delle aziende agroalimentari).
 
La Regione Puglia intende fornire servizi di formazione per più di 8600 beneficiari. Saranno sostenute 30 operazioni nell'ambito della produzione di energia rinnovabile. Infine, il 94,3 % della popolazione rurale sarà interessato da strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo attuate dai Gruppi di azione locale leader, il 17% avrà accesso ai servizi o infrastrutture migliorati e il 15% beneficerà di servizi/infrastrutture di banda larga o di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TLC) migliorati.
 
In tema d’innovazione la Regione prevede di finanziare 118 progetti per rafforzare il legame tra i settori agricolo, alimentare e forestale da un lato e la ricerca nell'ambito del Partenariato Europeo per l'Innovazione.
 
 Trasversalmente alle sei priorità ecco quali saranno le principali misure del Psr Puglia 2014–2020 in termini finanziaria.
 
Gli “investimenti in immobilizzazioni materiali” con 535 milioni di euro assegnati alla misura 4 peseranno per il 32, 78% sulla spesa del programma, mentre i “pagamenti agro-climatico-ambientali” - con 233 milioni di euro appostati sulla misura 10 - rappresentano una fetta del Psr pari al 14, 24%.
Importante anche l’investimento in “agricoltura biologica” con 208 milioni di euro riservati alla misura 11: il 12, 69% del programma.  Infine c’è lo “sviluppo delle aziende agricole e delle imprese”, con 170 milioni di euro assegnati alla misura 6, paria al 10,37% del programma.