La Rete rurale nazionale ha reso disponibili oggi sul web le performance di spesa delle Regioni d'Italia sui rispettivi Programmi di sviluppo rurale 2007-2013 aggiornate al 30 settembre scorso. 

I vecchi Psr  dovranno completare il ciclo di spesa entro il 31 dicembre di quest’anno. A preoccupare – con livelli di allarme elevati – è l’andamento della spesa pubblica nelle Regioni meridionali in Obiettivo Convergenza, dove l’avanzamento complessivo della spesa pubblica è attestato all’84, 21% contro l’83, 33% registrato al 31 agosto scorso. Anche se in settembre Campania e Calabria danno segni di accelerazione nella spesa pubblica complessiva e in conto Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

Tra le Regioni meridionali in Obiettivo Competitività al 30 settembre si segnalano la Sardegna, con un ritardo nell’avanzamento della spesa, attestata all’82,39%, ed il Molise, che con l’86,39% di avanzamento della spesa perde contatto con la media delle Regioni Competitività, che fa segnare ormai il 90,81%.

Entro il 31 dicembre di quest’anno alle Regioni del Sud in Obiettivo Convergenza toccherà documentare spesa pubblica per oltre un miliardo e 144 milioni di euro con 678 milioni di quota Feasr a rischio disimpegno automatico, pari complessivamente al 15,60% del totale loro assegnato. Queste Regioni partivano da una dotazione iniziale di 7 miliardi e 333 milioni di spesa pubblica, 4,3 dei quali in quota Feasr.

“L’analisi dei dati evidenzia, soprattutto per talune Regioni in Convergenza, la necessità di incrementare le rispettive capacità di spesa per evitare il disimpegno automatico delle somme al 31 dicembre 2015. Al contrario, per taluni Psr (in particolare la Regione Veneto, ma anche le provincie autonome di Bolzano e Trento e la Regione Valle d’Aosta), l’obiettivo di spesa sembra essere prossimo al raggiungimento – scrive Rete rurale nazionale e aggiunge - la verifica delle spese sostenute nel mese appena trascorso consente di evidenziare la buona performance (in quota Feasr, N.d.R.) delle Regioni Calabria (13,3 meuro) e, a seguire, Piemonte (12,2 meuro) e Campania (11,4 meuro)".

Tra le Regioni che sicuramente preoccupano Rete rurale nazionale c’è comunque la Campania: perché entro il 31 dicembre dovrà darsi da fare, generando spesa pubblica per 307,1 milioni di euro, tali da assorbire 188,5 milioni di quota Feasr, che ad oggi è non spesa per il 16,97% della dotazione iniziale.
Allo stato attuale la Campania si conferma come la Regione con il maggior arretrato nella spesa dei fondi europei per l’agricoltura in valore assoluto. Seguita a breve distanza dalla Sicilia – 167,9 milioni di Feasr ancora da spendere – e dalla Puglia: 146 milioni di Feasr che rischiano di tornare a Bruxelles.

Un’altra Regione considerata a rischio è la Basilicata, che è già andata in disimpegno automatico nel 2013 e nel 2014: e che in meno di tre mesi dovrà spendere solo di quota comunitaria 84,3 milioni di euro, il 21,94% della dotazione iniziale. Una cifra non da poco se raffrontata alla spesa pubblica necessaria a generarla: ben 146,5 milioni di euro.