C'era una volta il contadino. Quello che sudava sbuffando dietro a una coppia di buoi o quando era "ricco" dietro a due cavalli. Arava poche migliaia di metri quadrati al giorno, seminava a spaglio, pescando la semente dalla sacca tenuta a tracolla. Poi aspettava, confidando nel meteo e che la Natura non fosse troppo severa fra patologie, insetti e malerbe. La terra l'aveva ingrassata con del letame. Poi nient'altro. Non poteva contare nemmeno su genetiche evolute, con dei grani che in altezza gli arrivavano all'orecchio, allettavano con una bava di vento dopo un temporale e alla fine producevano una decina di quintali di granella per ettaro. Quando andava bene, ovviamente. Perché tante volte si fermava a 7-800 chili. Una miseria da dividersi con tutti gli altri parenti che con lui avrebbero impugnato le falci per mietere i raccolti.

Difficile capacitarsi che vi siano persone che oggi, nel Terzo Millennio, vedano questi scenari come romantici e fonte d'ispirazione. Forse perché non hanno mai conosciuto la fame e la paura che attanagliava i cuori se la pioggia tardava un po' a venire. Perché tra essere poveri e fare la fame nera il confine era molto sottile.

Chissà cosa avrebbe pensato, quel contadino, se fosse stato teletrasportato nel tempo, nelle campagne inglesi del Lincolnshire, ove un suo collega, potenzialmente suo bisnipote, di grano ne ha raccolto ben 16,5. Quintali? No, tonnellate. In pratica, da un solo ettaro di terreno Tim Lamyman, questo il nome del recordman, ha raccolto quanto il povero contadino di un tempo che fu raccoglieva da un'estensione di venti volte superiore.

Il precedente record risaliva al 2010 ed era stato stabilito in Nuova Zelanda con 15,7 t/ha.
Lamyman ha inoltre infranto anche il record mondiale per  il colza, con 6,31 t/ha. Tre gli assi nella manica, secondo Tim Lamyman: la varietà di grano seminata, ovvero Reflection di Syngenta, poi le ottime condizioni meteo e l’eccellente “stay-green” che ha permesso alla coltura di restare verde e attiva per un periodo molto prolungato. A ciò hanno ovviamente contribuito le concimazioni fogliari e la difesa fitosanitaria della coltura, che fra erbicidi e fungicidi ha raggiunto le quattro applicazioni.

Una Lexion 750 di Claas ha suggellato il raccolto. Debitamente registrato nel Guinness.

Bello sarebbe ora prendere quel contadino che fu e riteletrasportarlo. Nel passato? No, no. Nel presente. Magari a Expo 2015, durante uno dei tanti incontri-fuffa su modelli agricoli dal romantico gusto retrò.
E poi, come diceva Jannacci, nascondersi per vedere l'effetto che fa…