Si è insediata il 28 luglio scorso a Napoli - a Palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale della Campania - la task force per l’accelerazione della spesa del Programma di sviluppo rurale della Campania 2007-2013 e – dopo le prime notizie emerse ieri durante la conferenza stampa del presidente e assessore all’Agricoltura Vincenzo De Luca sul disastro campano dei fondi europei, arrivano le proposte delle organizzazioni agricole per evitare di perdere soldi sul Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, senza per altro ricorrere alla richiesta di dilazione del termine per la certificazione della spesa.
 
Da parte di Confagricoltura Campania si sottolinea la necessità di aprire nuovi bandi che favoriscano le imprese a grande capacità di utilizzo dei fondi europei e l’aspetto della lotta per la sburocratizzazione, perchè la troppa burocrazia incide negativamente sui tempi di spesa.
 
La Cia Campania, invece, punta molto sulla velocità di acquisizione delle informazioni sui motivi che ritardano la spesa.
 
Attualmente la Campania è la regione con il maggior arretrato nella spesa dei Fondi europei per l’agricoltura in valore assoluto. Napoli, entro il 31 dicembre, dovrà darsi da fare, generando spesa pubblica per 361,9 milioni di euro, tali da assorbire 222,1 milioni di quota Feasr, che al 30 giugno è non spesa per il 20,00% della dotazione iniziale e rischia di finire a disimpegno automatico.
 
Michele Pannullo, presidente di Confagricoltura Campania, dice: “La prima convocazione della task force è di per sé un ottimo passo per affrontare il grande problema della spesa entro fine anno dei fondi comunitari ed in particolare del Programma di sviluppo rurale”.
 
Confagricoltura – continua Pannullo ha presentato ieri due proposte per l’accelerazione della spesa del Programma. Abbiamo innanzitutto chiesto la apertura di nuovi bandi che consentano di supportare quelle imprese agricole che hanno già in corso investimenti avviati dopo la chiusura dell’ultimo bando aumentando la spesa massima eleggibile al fine di aiutare quelle stesse imprese che hanno avuto il coraggio di fare grossi investimenti in questo terribile periodo di crisi”.
 

“Abbiamo infine chiesto – conclude Pannullo - di ridurre in maniera netta gli attuali tempi di erogazione dei pagamenti che oggi arrivano fino a 220 giorni a causa di incagli di varia natura. Riteniamo, con la collaborazione di tutti gli attori in campo, che questi tempi possano ridursi di molto per consentire il rispetto del termine del 31 dicembre 2015”.

Articolata la posizione della Cia Campania: “Esprimiamo vivo apprezzamento per l' insediamento della task force che per la prima volta impegna tutti gli attori del settore agricolo sulla condivisione delle scelte" è scritto in una nota.

“Forte è la volontà di tutte le parti sia pubbliche che private di evitare il disimpegno del Feasr, e l'istituzionalizzazione di un luogo dove le parti si incontrano e discutono per verificare, monitorare ed agevolare la spesa non può che accelerarla. Certo, bisogna anche dire che il tempo è poco e le azioni possono solo agevolare e velocizzare le procedure esistenti – si sottolinea - però, questo lavoro sarà fondamentale per la scrittura delle nuove procedure della programmazione 2014/2020”.

La Cia Campania, ritiene anche che è importante monitorare e verificare eventuali problematiche, che molte volte sono anche semplici, derivanti dalla scarsa conoscenza delle norme. Importante è anche, la velocità con la quale si acquisiscono le informazioni sull'andamento della spesa.

Infine, la Cia Campania ritiene che è importante fare un altro incontro, a breve, della task force sul nuovo piano operativo, per trovare soluzioni efficaci e veloci e per accelerare l'approvazione del nuovo piano operativo da parte della Commissione europea.