Il Cno, Consorzio nazionale degli olivicoltori il 3 luglio ha riunito a Giovinazzo, in provincia di Bari, i protagonisti della filiera dell’olio di oliva.

Erano presenti tutte le organizzazioni economiche, le quali si sono confrontate per parlare del nuovo piano olivicolo, definitivamente varato il giorno prima dal Parlamento, con una dotazione iniziale di 32 milioni di euro, destinata a crescere grazie all’intervento di ciascuna Regione, cui spetta il compito di declinare ed attuare le linee guida nazionali con un programma applicativo regionale.

 “Il nostro è un settore trainante, in molte regioni" ha detto Gennaro Sicolo, presidente del Cno e regista dell’operazione coesione della filiera. "In Italia ci sono 200.000 imprese agricole professionali che operano nel settore dell’olio di oliva - ha aggiunto - e l’industria olearia italiana ha un fatturato annuo di oltre 3 miliardi di euro. Paesi come il Marocco, la Tunisia e la Spagna investono massicciamente per la competitività del settore. Solo l’Andalusia ha stanziato una dotazione di 300 milioni di euro con il Psr 2014-2020".

Di fronte a questo scenario internazionale Sicolo ha sottolineato: "L’Italia non può rimanere indietro ed ora con l’aiuto delle istituzioni e della buona politica abbiamo un buon piano nazionale olivicolo. Tocca alle regioni ed al sistema delle imprese saperlo interpretare ed attuare nel migliore dei modi".

"Insieme ce la possiamo fare"
ha esortato Sicolo, rivolgendosi ai presidenti delle altre organizzazioni economiche presenti attorno al tavolo. “Ci sono però tanti ostacoli da superare, a cominciare dalla difesa della qualità italiana, minacciata dalla richiesta formulata in questi giorni da Spagna e Portogallo che vorrebbero rinviare l’entrata in vigore dei nuovi limiti in materia di alchilesteri”.

Il presidente di Unaprol, Davide Granieri, ha evidenziato il tema della qualità e della distintività, rimarcando  la necessità di intensificare gli sforzi per valorizzare l’olio di oliva 100% italiano: “In questo ambito rientra il progetto della costruzione delle Igp regionali. Comunque resta il fatto che il vero collo di bottiglia dell’intero sistema è la grande distribuzione organizzata".

“Il piano olivicolo nazionale è l’ultimo giro di giostra che abbiamo a disposizione per il rilancio e lo sviluppo del settore" ha sottolineato Giovanni Zucchi, presidente della organizzazione degli industriali oleari Assitol.

"In Italia ci sono differenti tipologie di olivicoltura, ognuna con le proprie caratteristiche. Le dobbiamo valorizzare tutte, con una intelligente operazione di segmentazione del mercato. Gli olivicoltori hanno bisogno di investire in impianti moderni ed efficienti; l’industria ed il commercio - ha concluso Zucchi - devono fare la loro parte anche con una maggiore attenzione alla qualità”.

Il presidente della Cia Dino Scanavino ha parlato della necessità di non fermarsi al piano olivicolo nazionale, ma di lavorare affinché ogni Regione colleghi gli interventi finanziati dallo Stato con le misure dei nuovi Psr.

Dario Stefano della commissione Agricoltura ha posto l’accento sulla necessità di un nuovo modello di organizzazione della filiera ed ha invitato a verificare anche altri sistemi di tutela e valorizzazione, oltre alle Igp regionali.

Il parlamentare europeo Paolo De Castro ha chiesto che presto si inizi a lavorare convinti per modernizzare il settore e per aumentare la produzione nazionale: “Dobbiamo rimettere in piedi la filiera - ha detto De Castro - iniziative come quella di oggi risvegliano l’orgoglio produttivo. Oltre ai fondi nazionali, ci sono anche quelli europei, come l’intervento per la promozione con una dotazione di 200 milioni di euro per anno”.

In rappresentanza del ministro Maurizio Martina è intervenuto il parlamentare Vincenzo Lavarra che ha richiamato l’attenzione sulla problematica della Xylella fastidiosa, auspicando la necessità di definire un’unica posizione a livello italiano da portare alle imminenti riunioni presso la Comunità Europea, per scongiurare il rischio di soluzioni troppo drastiche e penalizzanti.