La Lombardia vede ormai il traguardo per il Piano di sviluppo rurale 2014-2020, in attesa dell'approvazione ufficiale da parte della Commissione europea. Il testo del programma, inizialmente approvato in Regione nel luglio 2014, è stato modificato sulle base delle osservazioni pervenute da Bruxelles. Il nuovo Psr vale circa 1.157 milioni di euro, 133 milioni di euro in più rispetto alla precedente programmazione 2007/2013.
Nello specifico, il Programma parte da tre obiettivi trasversali legati all'innovazione delle imprese agroforestali, alla tutela dell'ambiente e all'adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici in corso, individuando 6 priorità e 16 Focus Area, che rispondono all'esigenza di una crescita complessiva dell'agricoltura lombarda.

La prima priorità riguarda lo stimolo all'innovazione, cooperazione e sviluppo di base di conoscenze. La seconda riguarda il miglioramento della redditività aziendale, grazie al sostegno all'ammodernamento delle aziende. Il terzo asse predilige la competitività dei produttori con una maggiore integrazione all'interno della filiera, mentre la quarta punta sulla salvaguardia della biodiversità. Nella priorità 5 c'è l'efficientamento delle risorse idriche ed energetiche nel settore agricolo, mentre l'ultima priorità riguarda lo sviluppo locale nelle zone rurali.

La ripartizione del budget complessivo di 1.157 milioni di euro, salvo cambiamenti dell'ultima ora, prevede 79 milioni di euro per il trasferimento delle conoscenze, 279 milioni per la competitività, 200 milioni per l'innovazione nelle qualità e nelle filiere agroalimentari e 323 milioni per la salvaguardia degli ecosistemi. Inoltre è previsto lo stanziamento di 170 milioni di euro per l'uso efficiente delle risorse e 65 milioni per lo sviluppo locale e le aree interne. Questi fondi saranno attivati mediante appositi bandi, che, fa sapere la Regione “saranno predisposti e approvati solo dopo l'approvazione comunitaria”.