Passaggio di consegne ieri al Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata. Michele Ottati, dopo un anno e mezzo, ha lasciato il testimone al neo-assessore Luca Braia. Presenti il governatore della regione, Marcello Pittella, il vicepresidente e assessore alle Politiche sociali, Flavia Franconi e il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Giovanni Oliva, la cerimonia è stata l’occasione per fare il punto sulle iniziative avviate per il settore agricolo in Basilicata, che deve uscire dalla spirale del disimpegno automatico dei fondi europei sul Programma di sviluppo rurale 2007/2013.

In poco più di 14 mesi dall'inizio della legislatura sono stati approvati più di venti bandi e l’istruttoria per ogni bando non ha superato i tre mesi. Hanno avuto, inoltre, una forte accelerazione i pagamenti dovuti agli agricoltori tramite l’Ueca, il nuovo ufficio regionale che ha assunto le funzioni di organismo pagatore.

Questi sono alcuni dei risultati raggiunti. “Il mio impegno – ha detto Ottatiè stato quello di avvicinare i lucani all’Europa, sensibilizzando, con la formazione e l’informazione, gli agricoltori alle novità imposte dalla nuova Pac sia nel primo che nel secondo pilastro. Lascio un Dipartimento che ha lavorato in continuità di spirito di servizio e nella trasparenza. Il mio lavoro in Basilicata non è concluso ma continuerò a dare il mio contributo per incentivare l’associazionismo dei produttori e le filiere”.
Braia, che prima della cerimonia ha avuto un lungo colloquio con Ottati, ha sottolineato gli obiettivi conseguiti, “preponderanti per rilanciare la vocazione agricola della Basilicata”. “Dobbiamo valorizzare questa esperienza – ha aggiunto - e superare le criticità. C’è una aspettativa straordinaria, ci sono ingenti risorse, ma occorre ancora lavorare per conseguire risultati e monitorarli. Sono convinto che la Basilicata, che ha cultura agricola e grandissime potenzialità, può ambire a ruoli guida nell’ambito delle dinamiche che interessano il Mezzogiorno. Ci attende un lavoro importante. Sul valore del dipartimento e dei funzionari non si discute, abbiamo bisogno di tecnici qualificati e di efficientare le strutture per noi nevralgiche per evitare le inefficienze che hanno causato il disimpegno. Per me che vengo da una formazione imprenditoriale incentrata sull’innovazione, spendere significa investire in modo produttivo. Mi piace lavorare col sorriso, dando valore alle persone, alla squadra e mi attendo risultati”. 

Pittella, invece, ha ricordato il clima da cui è scaturita la giunta tecnica. “Non conoscevo Ottati – ha detto - e allo scadere del decimo giorno dopo le elezioni mi venne suggerito il suo nome perché nostro conterraneo ed esperto di agricoltura ai massimi livelli. Di questa scelta sono stato molto contento. Sapevamo in partenza che questa esperienza aveva necessariamente un tempo reclamato dalla politica tradizionalmente intesa dai partiti – ha aggiunto Pittellache sostengono la mia amministrazione. Adesso questo governo ha risposto alla richiesta di recupero di centralità e responsabilità da parte della politica”.

Duro il lavoro di Ottati: dal commissariamento dei consorzi, alla soppressione di Arbea, al miglioramento della spesa del Psr. “A Ottati, che esce senza venature polemiche, ho chiesto di rimanere in Basilicata, di continuare a coltivare i rapporti intessuti e di metterli a disposizione della Regione – ha detto ancora Pittella, che ha infine aggiunto - con Braia abbiamo fatto battaglie comuni, continueremo a farle. Sono sicuro che rafforzerà il lavoro fatto, soprattutto in vista del passaggio verso la nuova programmazione del Psr 2014/2020”.