Quali sono “Gli obiettivi futuri? Glielo dico con una battuta: vogliamo mettere i nostri soci allevatori al riparo dalla tempesta che sta venendo avanti”. Fuor di metafora, Nisio Paganin, direttore della cooperativa di secondo grado Agriform, importante realtà del settore lattiero caseario, detta la linea dal quartier generale di Sommacampagna (Verona). “La nostra mission è pagare di più il latte ai produttori e consolidare una rete commerciale, soprattutto all’estero, dove abbiamo progetti di sviluppo interessanti, dal momento che l’export è il canale più strategico, sui cui abbiamo investito”.

Nel 2015 Agriform punta a crescere nel Nord America, grazie al cambio euro/dollaro, ma anche in quelle che Paganin definisce “aree emergenti: il Maghreb, l’area del Golfo, l’Egitto, ma anche Brasile e India”. E, naturalmente, l’Europa. Ad oggi, gli Stati Uniti sono il principale mercato estero (+13%), seguiti da Germania (+18,5%), Canada (+7,5%) e Svizzera.

Nel 2014 Agriform, cooperativa di secondo grado a maggioranza Lattebusche e Latterie vicentine, ha registrato ricavi per 145,3 milioni di euro (tre milioni in meno rispetto al 2013), con un margine operativo lordo a 1,6 milioni e una patrimonializzazione a 81,1 milioni di euro.

L’export, che rappresenta circa il 40% del fatturato totale, ha trainato le vendite, crescendo del 6% in volume e di quasi l’8% in valore e arrivando alla cifra record di circa 58 milioni di euro in 56 Paesi nel mondo. Una crescita senza dubbio positiva, ma frenata dall’embargo russo, dove la realtà veronese vendeva formaggi – essenzialmente Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, ma anche Asiago, Montasio, Piave e Monte Veronese – per un valore di circa 3 milioni di euro.
Le risorse accantonate serviranno in parte per la costruzione di un nuovo centro di confezionamento del Parmigiano-Reggiano. Il magazzino sarà di circa 3.000 metri quadrati e si troverà a Pegognaga (Mantova), a pochi passi dall’uscita autostradale dell’A22. L’opera dovrebbe concludersi nel 2016.

L’operazione la viviamo un po’ come un obbligo – si lascia scappare Paganin – ma d’altronde non avevamo alternative, visto che il disciplinare del Parmigiano-Reggiano prevede che le operazioni di confezionamento e sezionamento siano effettuate nell’area di produzione”. E dal momento che nel 2014 la grande Dop emiliana-lombarda ha rappresentato quasi il 9% delle vendite del confezionato e che l’export di formaggi confezionati ha registrato un’accelerazione del 20% (contro una flessione del 10% della vendita delle forme intere), margini per operare diversamente non ce n’erano.

Nel 2014 ha visto un incremento anche la vendita diretta attraverso lo spaccio di Sommacampagna, che fattura da solo 1,75 milioni di euro. Il core-business dell’azienda rimane il Grana Padano con vendite pari a circa 12.300 tonnellate, seguito dall’Asiago che ha raggiunto le 1.600 tonnellate. Da evidenziare la crescita nelle vendite del Piave di oltre il 7 per cento.

Fondata nel 1980, Agriform festeggia i primi 25 anni di vita.