Il Consiglio di Stato concede al commissiario per l'emergenza Xylella fastidiosa di continuare con le "buone pratiche agronomiche" per contrastare la malattia.
E mentre urge in ogni caso un nuovo piano, per via delle osservazioni formulate dal Comitato permanente per la salute delle piante di Bruxelles dello scorso 28 aprile, aumenta la preoccupazione per l'espandersi della fitopatia nella provincia di Lecce.

Il commissario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, mediante il Dipartimento della Protezione civile, ed il ministro Maurizio Martina, per mano del ministero per le Politiche agricole hanno proposto appello in Consiglio di Stato per ottenere l'annullamento della sospensiva concessa dal Tar Lazio sul Piano d’interventi a seguito del ricorso presentato da 26 aziende della provincia di Lecce e da alcuni vivai. Una richiesta urgente, perché il Tar del Lazio aveva fissato l’udienza di merito il 16 dicembre prossimo. Il Consiglio di Stato, nel rigettare le richieste di annullamento, ha confermato la sospensiva, ma con alcune deroghe rispetto al dispositivo del Tar Lazio.
La Camera di Consiglio sul ricorso di Silletti e del ministro Maurizio Martina si svolgerà il 4 giugno.

"Sono soddisfatto e accolgo positivamente la decisione del Consiglio di Stato in risposta al ricorso presentato dal Mipaaf e dal Dipartimento della Protezione civile che chiedeva l'annullamento della sospensiva del piano disposto dal Tar del Lazio su richiesta delle ventisei aziende del Salento e di alcuni vivai, grazie all'ordinanza gran parte delle attività previste dal piano potranno riprendere".
Così il Commissario per l'emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, commenta il pronunciamento di Palazzo Spada. E annuncia: "Insieme al personale della Regione Puglia sto predisponendo il nuovo Piano che dovrà recepire le ultime decisioni dell'Unione europea".

"Due i pilastri fondamentali della mia proposta - prosegue Silletti - la prosecuzione delle buone pratiche agricole (erpicatura, aratura, eliminazione sterpaglie), che hanno dato ottimi risultati, e un congruo ristoro di tipo economico per gli agricoltori colpiti dalla piaga della Xylella, che dovranno eradicare alcune piante dai lori uliveti. Spero vivamente che tali suggerimenti, saranno accolti nel Piano".

"Credo sia indispensabile - aggiunge Silletti - che i tagli vengano effettuati dagli stessi agricoltori, così come obbligatoriamente previsto per questo genere di patologie fitosanitarie e nel caso specifico come deciso dalla Commissione Europea. Voglio precisare, inoltre, che non verrà effettuato un uso massiccio di agrofarmaci sui terreni agricoli, proprio perché l'aratura dei campi ha diminuito la presenza del vettore sui terreni di circa il 90 per cento".

Ma dalla provincia di Lecce, il territorio nel quale la stessa Commissione europea non prevede più i tagli degli olivi infetti, sale l’allarme dovuto all’espandersi della malattia, mentre il focolaio di Oria, posto a nord, in provincia di Brindisi, è considerato ormai una vera e propria bomba ad orologeria.
Esprime preoccupazione per lo stop al piano Silletti – solo parzialmente riattivato dal Consiglio di Stato - anche l’associazione “Voce dell’Ulivo” che chiede l’aiuto degli agricoltori baresi per salvare il resto della regione: "Siamo pronti a guidare gli olivicoltori delle altre province pugliesi, in una visita in Salento, al fine di aumentare la loro consapevolezza sul reale pericolo che sta correndo tutta l’olivicoltura regionale - dicono dal sodalizio - Avremmo inoltre l’occasione di far vedere le molteplici aziende devastate dai disseccamenti, nonostante siano state da sempre condotte in modo esemplare".

L’emergenza Xylella continua a tenere banco anche in Europa. Domani si discuterà della fitopatologia in atto nel Salento nella seduta plenaria del Parlamento di Strasburgo, che dovrebbe votare una risoluzione di indirizzo alla Commissione sul come affrontare la grave fitopatia. La Francia, intanto, anticipa che applicherà alla lettera le regole europee anti-xylella, la cui entrata in vigore è ormai imminente.