Oggi e domani a Bruxelles si discute dell’emergenza scatenata dall’infezione di Xylella fastidiosa tra gli olivi del Sud della Puglia. Luogo del confronto: il Comitato permanente per la salute delle piante in seno alla Commissione europea. Data della decisione, attesa entro domani, potrebbe essere assunta invece il 6 maggio, da quanto si apprende in queste ore a Bari, dove la tensione è altissima, a causa delle anticipazione sulla bozza di decisione circolata nei giorni scorsi e contenente alcune misure molto forti.

Il Comitato ha indicato come necessaria la misura dell’eradicazione di qualsiasi pianta potenzialmente ospite di Xylella fastidiosa nel raggio di 100 metri da un olivo infetto. Il Piano d’interventi della regione Puglia, adottato dal Commissario straordinario di Governo Giuseppe Silletti prevede invece l’abbattimento, in tutto, di non oltre 35mila olivi affetti da Xylella, e che, stando agli attuali orientamenti giurisprudenziali del Tar Lecce, dovrebbero aver superato con esito positivo alla Xylella specifiche analisi di laboratorio.

Il Comitato ha altresì rafforzato alcuni aspetti preventivi del Piano d’Interventi come, ad esempio, il blocco delle produzioni vivaistiche della vite in tutta l'area del Salento e il divieto di impianto di specie come l'albicocco o il pesco. Ma proprio le Linee Guida per la lotta alla Xylella fastidiosa, elaborato dall’Osservatorio fitopatologico della Regione Puglia in collaborazione con le Università di Bari e Foggia, il Cnr e Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, e recepite dal Piano d’Interventi parlano d’altro. Il ceppo batterico identificato nel Salento è il CoDiRo ed appartiene alla subspecie Pauca, che non attacca né la vite né le fruttifere. E fino all’infezione degli olivi pugliesi il contagio della Pauca era certo solo per agrumi e caffè.

Per questi motivi, due giorni fa il presidente della Puglia, Nichi Vendola, ha scritto al commissario europeo per la Salute, Vytenis Andriukaitis, per evidenziare le criticità contenute nella bozza della decisione comunitaria oggi in discussione a Bruxelles. A cominciare dalla misura di estirpazione di tutte le piante ospiti di Xylella nel raggio di 100 metri da una pianta infetta, un intervento definito «drammatico» su cui il governatore ha invitato l’Europa a riflettere: per l’impatto che potrà avere sull’agricoltura locale e sul paesaggio. Vendola ha invitato alla «prudenza» e ha chiesto che le azioni siano fondate su presupposti scientifici che evitino speculazioni di ogni genere. Ha invocato infine «interventi finanziari» di sostegno agli agricoltori e vivaisti pugliesi, dettaglio che è al vaglio della Direzione generale per l’Agricoltura della Commissione europea.

Poche ore fa, Vendola ha ricevuto i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, che negli ultimi giorni hanno raccolto 20mile firme contro il taglio degli alberi ed ha incontrato il Commissario straordinario Giuseppe Silletti. A margine di questi incontri Vendola, che non si aspetta da Bruxelles “azioni punitivie" ha tra l’altro dichiarato “Mi aspetto che Bruxelles rifletta molto sul fatto che l’Europa intera è minacciata a causa dei mancati o non funzionanti controlli alle frontiere. Spero che l’Europa, di fronte ad una sfida inedita come questa, si impegni a ragionare non con gli occhi del passato, e quindi non solo attraverso la Direttiva europea 29 del 2000 che comanda determinate scelte di fronte ai patogeni da quarantena come la Xylella fastidiosa, ma con gli occhi rivolti verso il dibattito ricco che c’è  nella comunità scientifica”.

In Puglia, intanto, prosegue la protesta. Gli ambientalisti presidiano i fondi agricoli nel Salento, a Oria è stata indetta una manifestazione per sensibilizzare la popolazione. Per mercoledì è prevista una seduta monotematica del Consiglio regionale sulla Xyella. Quanto al piano Silletti e alle eradicazioni degli ulivi, il conteggio delle piante abbattute è ancora fermo a sette: si tratta degli alberi estirpati il 13 aprile scorso a Oria, in provincia di Brindisi.

Dopo lo stop del Tar di Lecce, che ha poi dichiarato la propria incompetenza sull’eradicazione degli ulivi di Oria (Brindisi), ora arriva anche quello dei giudici amministrativi di Roma: riguarda alcuni provvedimenti del piano Silletti, in particolare quelli che avevano imposto ai vivaisti salentini di distruggere sedici varietà di piante che potrebbero veicolare il batterio killer della xylella fastidiosa che fa strage di ulivi nel Salento. Fino al 6 maggio, quando sarà discussa la richiesta di sospensiva avanzata dalle 26 aziende vivaiste del Leccese che hanno formulato ricorso, una parte delle operazioni fitosanitarie di contrasto alla diffusione dell’epidemia resteranno in stand-by.