Il Consorzio di tutela della Melannurca Campana Igp mette a segno una campagna di raccolta e commercializzazione buona e punta a raddoppiare i quantitativi di produzione certificata a medio termine. Giuseppe Giaccio, presidente del Consorzio di Tutela spiega ad AgroNotizie: "Con la campagna 2014/2015 si archivia definitivamente il periodo di turbolenza dei mercati dello scorso anno, legato alla tempesta mediatica che avevano investito tutti i prodotti della regione e si è tornati sui mercati con prezzi elevati, accompagnati da una produzione buona per quantità e qualità”.

Se a metà novembre dello scorso anno le mele - annurche e rosse del sud certificate per l’Igp Melannurca Campana - passavano di mano all’origine a sessanta centesimi al chilogrammo (prodotto già arrossato) ed a 40 centesimi solo per chi aveva deciso di vendere le mele ancora verdi, il prezzo è via via cresciuto fino ad un euro al chilo e oltre per il prodotto maturo a fine raccolta. “La decisione di alcuni operatori in più di porre in contrattazione la mela non ancora matura era stata solo dettata dal clima di incertezza ancora perdurante ad inizio campagna e successivamente e progressivamente stemperatosi – dice Giaccio, che sottolinea – oggi prevediamo una produzione complessiva per la campagna 2014/2015 di circa 4 milioni e 140mila chilogrammiin crescita sullo scorso anno del 15%, per effetto di un’annata agraria moderatamente positiva”.

Ma al Consorzio di tutela non nascondo l’ambizione di raddoppiare la produzione di Melannurca Campana Igp: “I conti sono presto fatti - sottolinea Giaccio - in Campania su circa 3500 ettari di meleto, già coltivati con le varietà previste dal disciplinare e censiti nei 134 comuni dell’Igp, pervengono a certificazione i frutti da soli 600 ettari”.  E le aziende che oggi coltivano mele annurche e che commercializzano il prodotto senza marchio, perdono in media il 30% rispetto al prezzo di vendita del prodotto marchiato.

“Siamo nelle condizioni di poter vedere l’ingresso nella certificazione del prodotto a breve e medio termine di almeno altri 600 ettari – afferma Giaccio -  solo puntando su quelle aziende ad indirizzo frutticolo che hanno almeno 5 ettari già investiti a meleto, in modo che il costo di certificazione sia comunque abbondantemente coperto dal sovrapprezzo che il prodotto marchiato consegue poi sul mercato”.

Melannurca Igp spunta sui mercati generali e attraverso le Op campane prezzi all’ingrosso oscillanti tra i 90 centesimi di inizio commercializzazione e 1,80 di fine campagna. E il successo si inizia a sentire anche sui mercati esteri: ”In Germania la Melannurca Igp sta riscuotendo consensi e credo sui mercati esteri continuerà a trovare spazi di espansione molto remunerativi" conclude Giaccio.