Le corse modellistiche previsionali parlano chiaro: confermato il netto calo delle temperature tra il fine di questa settimana e l'inizio della prossima. Il gap termico produrrà anche i primi veri temporali di stagione, che localmente risulteranno anche intensi. 

Il punto della situazione
Un vasto campo anticiclonico con principale componente sub-tropicale sta dominando una vasta area dell'Europa centro-meridionale, portando stabilità diffusa e valori termici tardo primaverili. Cieli in prevalenza sgombri da nubi tra Francia, Inghilterra, Germania e regioni balcaniche, oltre naturalmente all'Italia, con le perturbazioni organizzate costrette sul Nord Europa ed in parte sull'estremo est del continente. Raggiunte in varie località punte vicine ai 30 gradi, valori tutto sommato estivi, ma già lievemente in flessione rispetto a quelli dei giorni scorsi.
Anche l’Italia ha beneficato dell'ulteriore aumento dei geopotenziali, che hanno favorito condizioni di bel tempo e clima molto mite. Non è comunque mancato qualche annuvolamento basso di tipo marittimo nelle ore più fresche lungo la costa tirrenica, per effetto delle calde correnti in scorrimento sul mare ancora piuttosto freddo. Le temperature, ove sereno, si sono assestate su valori elevati, con punte sopra i 25 gradi sulle aree interne occidentali. 

Analisi
La Penisola sta assaporando gli ultimi momenti di questo assaggio quasi estivo, innescato dalla depressione portoghese che ha scatenato la spinta sub-tropicale di origine nordafricana. Le condizioni meteorologiche euro-atlantiche stanno però per cambiare radicalmente, proponendo un nuovo scenario barico già nel fine settimana, con primi segnali al Nord nella giornata di venerdì.
Le dinamiche non vedranno nulla di nuovo, con l'alta pressione delle Azzorre che si spingerà a nord, verso le isole britanniche, favorendo la discesa di masse di aria continentali più fredde verso l'Europa centrale. Nel contesto un nucleo freddo arriverà a sfiorare l'Italia, destabilizzando sensibilmente il clima. 

Freddo in arrivo: ecco dove
Dall’analisi dei principali modelli si scorge una penetrazione dell’aria fredda sino alle regioni settentrionali e adriatiche, con un deciso calo termico di quasi dieci gradi in pochi giorni. Uno sbalzo così accentuato, in particolare nelle stagioni transitorie come queste, va a favorire un’acuta instabilità foriera soventemente di forti temporali. Dal Centro Nord i fenomeni si propagheranno quindi al Sud e, a seconda dei contrasti termici che andranno a crearsi, potrebbero attivarsi situazioni molto pericolose.
Difficile dire capire la reale durata del guasto. Stando alle ultime elaborazioni, non meno di cinque o sette giorni, con possibile reiterazione del flusso freddo verso l'Europa centrale, e quindi anche sull’Italia, nell’ultima decade del mese. 

Evoluzione
Dopo la vivace instabilità interverrà una sostanziale ricucitura anticiclonica, che riporterà un po' di caldo. La protezione non sarà totale e non eviterà infiltrazioni atlantiche che andranno ad animare il quadro meteo-climatico italiano. Sono ipotesi che necessitano di ulteriori aggiornamenti, ma se dovessero prendere piede potrebbero portare alla creazione di pericolose gocce fredde primaverili, precursori di temporali, grandinate e forti colpi di vento

In breve
In queste ore vi sarà ancora prevalenza di bel tempo, salvo possibili fenomeni ad evoluzione diurna sulle Alpi nordoccidentali. Le temperature si attesteranno sopra le medie almeno sino alle porte del weekend, quando l’instabilità pomeridiana inizierà a prendere piede sulle regioni del Centro Nord. Arriveranno i primi – intensi – temporali in graduale rinforzo con il passare delle ore, grazie all'ingresso dei refoli più freddi ed instabili dai quadranti orientali.
Nella nuova settimana il calo termico raggiungerà anche il Sud, portando instabilità diurna. Situazione destinata a migliorare nelle giornate successive con il sostanziale rinforzo dell’alta pressione, ma le insidie atlantiche non resteranno troppo in disparte, perché troveranno rapidamente la falla del sistema e porteranno maltempo sull'ultima settimana di aprile.

Questo articolo appartiene alle raccolte: