Mentre era in corso l’incontro tra il Comitato tecnico-scientifico, il commissario per la Xylella fastidiosa, Giuseppe Silletti ed i vertici della Regione Puglia, tra i quali l’assessore alle risorse agroalimentari della Puglia, Fabrizio Nardoni, ieri il governo regionale portava in giunta uno stanziamento di 4 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza che sta attanagliando il Salento.

Salgono a così a 10 milioni di euro gli impegni di spesa di regione Puglia nella lotta alla Xylella fastidiosa. Un’emergenza che vede sul piatto, complessivamente, fondi nazionali per 17 milioni e 600mila euro.
Mentre il piano di eradicazione resta ferma fino al 9 aprile, in attesa di una decisione di merito del Tar di Lecce su alcuni ricorsi.

La Regione Puglia continua ad avere al cospetto di tale epidemia un approccio solido e pragmatico – dice l’assessore Nardoni – Solido quanto le risposte finanziarie che sono arrivate dalla Giunta regionale, che dopo il primo stanziamento di circa sei milioni di euro, ha deciso nella seduta di ieri di individuare un capitolo di spesa dal bilancio autonomo di ulteriori 4 milioni di euro”.
Ad oggi, insieme ai due milioni e 600 mila euro del ministero e i cinque milioni del Fondo nazionale di solidarietà – spiega Nardoni – Tutte queste risorse sono ascrivibili all’impegno della Regione che su tutti i fronti si è battuta per il riconoscimento nazionale ed europeo di una emergenza del tutto inedita per una nazione comunitaria”.

Nardoni inoltre sottolinea: “I quattro milioni di euro deliberati nella riunione di Giunta regionale di ieri serviranno per intensificare ulteriormente le attività di monitoraggio e ricerca e per sostenere il Piano di interventi che serviranno a contenere l’epidemia”.

Abbiamo l’obbligo di fermare questa epidemia, evitando strumentalizzazioni e valutando con attenzione gli effetti di ulteriori impasse – ha detto ieri Nardoni – ma insieme abbiamo il dovere di sostenere e supportare un comparto agricolo che non può essere lasciato solo, partendo innanzitutto da olivicoltori e vivaisti di quella terra”.