Un disco di pasta ottenuto con farina di grano tenero, condito con pomodoro, aglio, olio e origano e in molte altre varianti e cotto in un forno a legna alimentato con ceppi di leccio - la pizza napoletana - è da ieri sera formalmente candidata dall'Italia a diventare patrimonio dell'Umanità. Nella tarda serata di ieri, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto: “La Commissione nazionale italiana per l'Unesco, presieduta dal professor Giovanni Puglisi, ha deliberato di candidare "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità dell'Unesco per il ciclo 2015/2016”. Si tratta dell'unica candidatura italiana per questo periodo e che era stata fortemente sostenuta negli ultimi mesi dalla Coldiretti, con manifestazioni a Napoli e in tutta la Campania, culminata nell'incontro con il presidente Moncalvo a Napoli di ieri mattina.

"La decisione della Commissione nazionale Unesco ci riempie di gioia - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - soprattutto perché arriva a pochi giorni dall'inaugurazione dell'Esposizione universale, a Milano, dedicata ai temi della nutrizione. La scelta del governo italiano di presentare a Parigi, quale unica candidatura nazionale, quella dell'arte dei pizzaiuoli napoletani, rappresenta il modo migliore per riaffermare l'importanza che il patrimonio culturale agroalimentare ha per l'Italia. E' una decisione rilevante anche per contrastare quei fenomeni di imitazione di questa antica arte italiana e rilanciare le tecniche tradizionali di produzione, tramandate di generazione in generazione".

Martina ha altresì dichiarato: "Nell'anno in cui l'Italia - e l'Europa - ospitano l'Expo, candidare come patrimonio dell'umanità uno dei simboli più rilevanti del made in Italy è una scelta che rafforza le politiche del governo di contrasto delle contraffazioni ma anche di promozione nel mondo delle nostre tradizioni agroalimentari. Sono convinto che riusciremo a convincere l'Unesco che si tratti di un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare in tutto il mondo" .
Il dossier sarà materialmente consegnato alla sede dell'Unesco lunedì 30 marzo. Da quel momento inizierà un lungo e complesso negoziato internazionale che coinvolgerà oltre 150 Stati. Per conto dell'Italia il negoziato sarà condotto dal professor Pier Luigi Petrillo, che recentemente ha fatto ottenere il prestigioso riconoscimento dell'Unesco alla pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria.