Gestire bene la risorsa acqua equivale a vincere la scommessa del futuro sviluppo rurale di tutto il Mezzogiorno d’Italia. E le regioni del Sud, dopo una lunga parentesi, hanno iniziato a capirlo. E cercano di voltare pagina nella gestione delle acque. Molti i nodi ancora da sciogliere: come il conflitto tra gestioni irrigue e potabili delle stesse acque in Basilicata e la lotta ai debiti pregressi dei Consorzi di bonifica in Puglia.

In Basilicata la regione ha costituito un organismo qualificato che si chiama Gruppo Acqua di cui è parte. Dal 2004 la Basilicata con Acquedotto Lucano gestisce il servizio idrico integrato ex Acquedotto Pugliese, e vive una situazione di complesso condominio con la Puglia sul sistema di dighe che, invasando i fiumi lucani, formano bacini ad uso plurimo: idropotabile ed irriguo. Motivo per il quale la sensibilità sul tema acqua è elevata. L’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali lucano, Michele Ottati, ha chiesto nei giorni scorsi la formale adesione della Regione Basilicata alle reti regionali Eriaff ed Eip Water. La prima è la Rete regionale europea finalizzata all’innovazione nel settore agricolo, alimentare e forestale, mentre la seconda, la Rete europea Eip Water, si interessa dello sviluppo di soluzioni innovative per affrontare le principali sfide idriche europee e mondiali. 

Condivido l’impegno della Rete Eriaff - ha scritto Ottati nella missiva inviata al collega Gianni Salvadori, assessore all’agricoltura della Regione Toscana, che coordina la Rete regionale sul tema - di costituire partenariati innovativi tra le Regioni nel settore agroalimentare e forestale, rivolti alla crescita e alla sostenibilità di questi, con la consapevolezza della profonda valenza di contributi coordinati rispetto a temi quali l’innovazione in agricoltura, l’alimentazione e le foreste”.

L’impegno in tale organismo – ha scritto ancora l’assessore lucano - si inserisce appieno nelle linee guida della Pac 2014-2020 che contemplano la costituzione di un partenariato europeo per l’innovazione (Pei) in materia di produttività e sostenibilità”.

Stessa valutazione esprime Ottati per la rete Eip Water che ha l’obiettivo di avviare e promuovere processi di collaborazione per il cambiamento e l’innovazione nel settore idrico, sia pubblico che privato, attraverso la costituzione di Gruppi di azione. In entrambe le reti l’assessore ha dato la disponibilità della Regione Basilicata, mediante i componenti dell’organismo specializzato Gruppo Acqua, a partecipare e collaborare alle attività.

L’intento – ha aggiunto Ottati - oltre quello più generale di sostenere e favorire la cooperazione interregionale, riguarda il contrasto agli effetti del cambiamento climatico sul territorio, sulle produzioni e sui beni agricoli, problema che interessa tutti dal Mezzogiorno al Nord Italia, sino all’Europa. In tale quadro la gestione delle risorse idriche deve portare ad un uso irriguo mirato oltre che di recupero di tutti i tipi di acque, comprese quelle reflue”.
Domenica scorsa, nella Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Università di Basilicata unitamente ad Acquedotto Lucano ha presentato, presso il comune di Ferrandina, un progetto innovativo per irrigare circa duecento ettari di oliveto con acque di recupero.

Da Potenza a Bari la musica non cambia: serve più efficienza. In Puglia i problemi da risolvere vengono dalle vecchie gestioni dei sei Consorzi di Bonifica regionali, che hanno accumulato debiti, fino al 2013, per 335,7 milioni di euro, 204,3 dei quali verso soggetti terzi e ben 131, 4 milioni verso la stessa Regione Puglia.
Un macigno che rischia di diventare un serio ostacolo per la crescita di efficienza degli enti di bonifica pugliesi. Al punto che l’assessore regionale alle politiche agricole, Fabrizio Nardoni, ha presentato in giunta regionale lo scorso 17 marzo un progetto di legge vagamente titolato “Disposizioni urgenti in materia di politiche agricole” che contiene in realtà un solo e chiaro articolo: “Debitoria pregressa dei Consorzi di Bonifica”. Il provvedimento, che sarà all’esame del Consiglio regionale della Puglia nei prossimi giorni, dispone procedure più snelle per favorire accordi transattivi tra Consorzi e creditori. I creditori, per aderire agli accordi transattivi, dovranno rinunciare agli interessi di mora pure maturati, ai giudizi intentati prima del 31 dicembre 2013 ed alle spese legali. Dovranno inoltre riconoscere “un consistente sconto sul valore facciale del debito oggetto della transazione”. Infine dovranno consentire una rateizzazione di ciò che resta da corrispondere loro in un tempo non inferiore a 5 anni. A meno che il debito non sia inferiore ai 5000 euro e potrà essere pagato anche in unica soluzione. Una bella scommessa.