Dopo la rifrescata delle prossime 24 ore, causata dal flusso più freddo orientale, si assisterà ad un cambio circolatorio consistente. L'alta pressione sui settori centrali europei verrà difatti destabilizzata da un duplice attacco depressionario, manovra che darà un maggiore spazio al flusso perturbato atlantico. 

Il punto della situazione
La circolazione depressionaria presente da giorni sulle regioni meridionali si è ulteriormente allontana verso la Grecia. L'evoluzione verso oriente del nocciolo instabile ha alimentato tuttavia un secondo vortice sulla Penisola balcanica, responsabile della formazione del fronte che sta attraversando attualmente le regioni del basso versante adriatico, Calabria e Sicilia, responsabile di piogge, temporali e nevicate oltre i 1200 metri.
Addensamenti compatti, frutto di una perturbazione in transito sui Paesi danubiani, stanno interessando anche il comparto alpino centro orientale, ove tutto sommato le precipitazioni si presentano deboli ed intermittenti. Velature prevalentemente innocue anche sui restanti settori, innescate da un lieve richiamo sud occidentale.
Dal punto di vista termico temperature ancora sotto media al Centro Sud con valori al primo mattino vicine allo zero sulle aree pianeggianti e vallive del versante adriatico. Sulle restanti zone peninsulari, sono generalmente comprese tra i 3 ed i 5 gradi. 

Analisi
Sullo scacchiere europeo è possibile intravedere due figure principali: la vasta alta pressione delle Azzorre sull’Europa centrale e l’ampio vortice depressionario presente sul mar Ionico. Situazione che produce proprio in Italia un netto contrasto barico con bel tempo sulle regioni nord occidentali e variabilità, o locale instabilità, all'estremo Sud e sui settori del medio-basso Adriatico.
La particolare ubicazione dell’alta pressione va inoltre ad attivare un flusso piuttosto gelido in direzione dei Balcani, aria fredda che verrà presto riversata anche sull’Italia grazie ad un’ulteriore elevazione dell’anticiclone sulla Scandinavia. L’impulso freddo sarà avvertibile già nel corso delle prossime 24 ore, quando una crescente instabilità prenderà piede in prima battuta sul versante adriatico, poi su gran parte del Sud Italia. 

Dalla parziale stabilità alle perturbazioni primaverili
Come mostrano le ultime corse modellistiche, ai nastri di partenza sono già pronte una serie di perturbazioni atlantiche. L'intervento dell'aria fredda sui Balcani, in cooperazione con la rivitalizzazione della lacuna barica sulla Grecia, scaverà una profonda struttura ciclonica in quota, in gergo definita come "goccia fredda". Tale figura, non sempre di facile interpretazione, è di sovente capace d’intraprendere evoluzioni al di fuori dagli standard - come in questo caso - quando procederà con moto retrogrado verso il cuore europeo.
La spinta verso nord minerà pesantemente l'ampia struttura anticiclonica, riaprendo conseguentemente la porta atlantica; essa favorirà la riattivazione del flusso oceanico umido ed instabile.
Così, dopo una lunga assenza, ecco il ritorno delle perturbazioni in grande stile con un primo assaggio già nel corso del prossimo weekend. Crisi perturbata che rischia di condurre senza pause l’intera evoluzione del mese, in un contesto certamente meno freddo, ma senz'altro adatto alla seconda metà di marzo. 

Evoluzione
Analizzando alcuni movimenti barici nel lungo termine, non viene del tutto escluso un ultimo possibile colpo di coda invernale. Difatti l’assenza di una figura stabilizzatrice nel continente e la destabilizzazione del vortice polare, che trasferirà masse artiche verso la Scandinavia, potrebbero facilitare - in determinate condizioni - scambi meridiani interessanti e di conseguenza colate fredde verso latitudini meridionali. 

In breve
Tempo in veloce peggioramento sulle regioni adriatiche e meridionali. In questi territori non mancheranno piogge, nevicate (a quote collinari) ed una sensibile diminuzione delle temperature. Si tratterà di un breve periodo di transizione, prima di un imminente peggioramento che prenderà piede nella giornata di venerdì, quando le prime nubi sui settori occidentali porteranno fitte nevicate sulle Alpi.
Le nubi andranno gradualmente ad estendersi su tutta la Penisola, avviando una crisi perturbata che potrebbe durare fino ad oltre al giro di boa mensile. L’ultima decade, come accennato, sarà contraddistinta da vivaci scambi meridiani e quindi da possibili colpi di coda invernali.

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