Si è tenuto ieri pomeriggio, presso la Sala del Cubiculum Artistarum dell’Archiginnasio di Bologna, l’incontro “Acqua, suolo e forma dei luoghi. Disegno storico e progetto contemporaneo”. L’appuntamento, inserito all’interno del seminario “La dimensione territoriale dell’agricoltura” che ha in programma altri tre appuntamenti fino a maggio, ha visto la presenza in qualità di relatrice dell’architetto Maura Savini dell'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

Il tema trattato è stato la concezione del territorio inteso come insieme inscindibile di città e campagna, riflessione sulla sua concretezza fisica e utilizzo parti che, insieme, lo caratterizzano come un unico manufatto. Questo si unisce ai diversi campi della programmazione territoriale (tecnologica, strutturale, urbanistica, ambientale, territoriale, paesaggistica, ecc) al fine sviluppare un ragionamento sulla progettazione urbana volto a ristabilirne l’unitarietà di procedimento.
"L’indifferenza diffusa verso il territorio e la città come fatto fisico, la sua sostituzione con i tanti possibili contenuti sociali, politici, economici, storici - ha detto Savini - impone in modo ineludibile la necessità che il progetto, le ipotesi di trasformazione, prendano forma a partire dall’unità spaziale della sua costruzione complessiva, ricomponendo la frattura tra i problemi e la forma delle loro risposte".
Esempio di ciò il fatto che nell’antichità, il suolo e la sua divisione possedevano un valore proprio, indipendente dalla costruzione che indicavano una delimitazione dello spazio che identificava uno stare, cioè la condizione di avere un proprio luogo in una particolare parte del mondo, e perciò appartenere al corpo politico. Di grande importanza diventa, allora, comprenderne il disegno e le sue architetture, e lo studio dell’esperienza rurale si conferma come misura essenziale del costruire.

Prendendo avvio da questa moderna confusione di scopi e di mezzi, il seminario ha cercato di svolgere un ragionamento sul territorio a partire dai suoi elementi  e caratteri, inteso come costruzione (progetto), procedimento e risultato che  stabilisce una costante sovraimpressione tra esempi e soluzioni, tra passato e presente.

All’incontro hanno partecipato il presidente dell’Accademia Giorgio Cantelli Forti e Roberto Fanfani, accademico corrispondente dell’Accademia, i quali, in linea generale, hanno introdotto il tema puntando centralità dell’agricoltura e delle sue conoscenze come parte centrale per la salvaguardia del territorio a fronte, soprattutto, degli ultimi eventi calamitosi successi nel Paese.