Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto, proposto dal Mipaaf, che prevede la deroga che amplia l’arco temporale di conversione dei diritti fino al 31 dicembre 2020 e la trasferibilità dei diritti d’impianto tra Regioni, con l’abrogazione della possibilità di limitare l'esercizio del diritto di reimpianto “ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”.

Attualmente i diritti di reimpianto detenuti dai produttori viticoli ammontano a circa 47.000 ettari (pari al 7% della superficie vitata nazionale); con le modifiche approvate si tende a diminuire il rischio di non utilizzo dei diritti, quindi di perdita di potenziale viticolo nonché di calmierare i prezzi di mercato attualmente in forte aumento.

Con questo provvedimento – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina tuteliamo il nostro potenziale viticolo, dando rassicurazioni al settore che chiedeva da tempo un intervento di semplificazione in questa direzione. Il vino è un settore strategico da oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export e il Governo è in campo non solo per la sua salvaguardia, ma per accompagnarne la crescita”.