Nel fine settimana i termometri toccheranno punte di 25 gradi. Primavera alle porte, dunque? Niente affatto: la prossima settimana si aprirà con una brusca ripartenza invernale, quando interverranno blocchi anticiclonici atlantici ed un indebolimento del Vortice Polare. 

Il punto della situazione
Un vasto campo anticiclonico e correnti umide occidentali andranno ancora a favorire una moderata nuvolosità - nei bassi strati atmosferici in genere - sulle regioni del Centro e sui versanti tirrenici. Addensamenti tutto sommato innocui, associati a brevi piovaschi solo sul Lazio, comunque nell’ordine di pochi millimetri.
Quadro stabile con bel tempo prevalente sulle restanti aree italiane, con cieli sereni o poco nuvolosi. Le massime si localizzeranno in genere dai 10 ai 15°C al Centro-Sud e sulla Liguria, indicativamente comprese tra 7 e 10°C invece al Nord. 

Analisi
E' ufficiale: il 2014 è stato uno degli anni più caldi di sempre. A niente è servita la sortita fredda di Capodanno, spazzata via dalle miti correnti atlantiche interrotte solo saltuariamente da qualche infiltrazione artica giunta per l'Epifania. Il flusso mite è oltretutto destinato a svilupparsi ulteriormente, toccando il massimo nel fine settimana, quando non saranno del tutto escluse temperature che localmente potrebbero toccare i 25°C.
La colpa non sarà però tutta della ricompattazione del Vortice Polare, che grazie alla sua assenza favorirà l’espansione dell’anticiclone delle Azzorre lungo i paralleli, ma sarà anche attribuita alla particolare ubicazione della struttura altopressoria sull’Europa, che faciliterà a sua volta correnti miti favoniche particolarmente secche. Le aree più suscettibili saranno quindi quelle padane, adriatiche e le coste sarde orientali. 

Evoluzione
Il giro di boa mensile sembra rappresentare uno snodo importante per le sorti italiane nel lungo termine. Un’analisi dell'evoluzione delle dinamiche atmosferiche a carico del Vortice Polare, in particolare nella porzione stratosferica, porta ad intravedere possibili debolezze causate dalla costituzione di una bolla d'aria molto calda alle alte quote. Indebolimento che sembra potersi trasmettere a metà mese circa anche alla troposfera e quindi alle quote inferiori, destabilizzando di conseguenza il mulinello artico, al momento in gran forma.
Tali movimenti non si riflettono necessariamente in un prossimo periodo freddo per l’Italia, perché le variabili sono tante e bisognerà prima capire ove gli eventuali lobi polari, una volta destabilizzati, andranno a colpire. 

Tendenza
In alcune ipotesi dei principali modelli previsionali vedono una migrazione delle masse artiche appena accennate sul comparto euroasiatico, con l’elevazione dell'alta pressione delle Azzorre sui settori Nord Europei. Il blocco anticiclonico, anche se inizialmente di entità modesta, andrà a facilitare una maggiore dinamicità barica delle correnti d'alta quota, proponendo possibili irruzioni artiche verso le medie latitudini. Il Mediterraneo, in particolare il settore centro orientale, potrebbe in tale contesto rappresentare uno degli obiettivi principali

In breve
I giorni che condurranno al fine settimana proporranno un dominio incontrastato delle miti correnti atlantiche. Trasportando un po’ di umidità nei bassi strati porteranno anche possibili annuvolamenti sulle aree più esposte, le tirreniche, ove non saranno oltretutto esclusi deboli piovaschi.
I valori termici, anche grazie ad i venti di ricaduta dai rilievi, subiranno un netto incremento nella giornata di sabato, portando picchi di oltre 25 gradi in varie città d'Italia. La nuova settimana offrirà un adeguamento termico verso valori più consoni al periodo, ma sempre in un contesto governato sostanzialmente dall'alta pressione delle Azzorre.
Quadro meteorologico che condurrà la Penisola sino a metà mese, quando si assisterà ad una discesa delle masse artiche verso la Scandinavia ed oltre.

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