Novembre chiude con un aumento dei prezzi agricoli del 4% mensile e dell’1,5% su base annua, per effetto soprattutto dei rincari nel comparto vegetale. L’indice Ismea dei prezzi all’origine si è attestato, nel mese scorso, a 118 (base 2010=100), facendo registrare nella dinamica mensile una crescita sostenuta per le coltivazioni (+7,1%) e più moderata (+0,5%) per i prodotti zootecnici.

Più in dettaglio, Ismea segnala un ulteriore balzo in avanti degli oli di oliva, che guadagnano oltre il 30% su ottobre. Aumentano, sempre nel confronto mensile, i prezzi dei cereali (+8,9%), trainati dal grano duro (+19,4%), in un mercato orientato al rialzo anche per i semi oleosi (+5,4%), gli ortaggi (+8,7%) e la frutta (+2,9%). Si limita invece a un più 0,4% l’aumento dei vini, che scontano in generale una stagnazione degli scambi.

Nel comparto zootecnico, novembre ha interrotto la dinamica negativa in atto da inizio anno. A un rialzo mensile dell’1,2% degli animali vivi si è contrapposto però un nuovo assestamento al ribasso (-0,3%) dei lattiero caseari. In recupero le quotazioni di avicoli (+5,6%) e suini (+1,7%), mentre resta negativa l’evoluzione mensile dei prezzi di bovini (-0,2%) ovi-caprini (-3,6%) e conigli (-3,4%). Per le uova Ismea rileva in media un più 0,3% rispetto al mese ottobre.

Relativamente alla dinamica tendenziale, dal confronto con novembre 2013 emerge un aumento del 10,4% per l’aggregato delle coltivazioni, con punte del +74,4% per l'olio di oliva. Rincari su base annua si registrano anche per cereali (+9,6%), frutta (+9,6%) e ortaggi (+7,8%).  Al contrario resta negativa la dinamica tendenziale dei semi oleosi (-21,4%) e dei vini (-10,8%).

L’intero aggregato zootecnico ha ceduto in un anno il 7,4%. Un risultato - conclude l’Ismea -  che sintetizza il meno 5,7% dei prezzi del bestiame vivo e le riduzioni del 9,2% dei lattiero caseari e dell’8% delle uova.

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