Latte e tasse, entrambe protagoniste dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni. Iniziamo dal latte che si è conquistato i riflettori dei media con la notizia dell'imminente giro di vite sulle multe latte. Il prossimo gennaio, scrive infatti “Il Sole 24 Ore” del 17 dicembre, gli esattori busseranno alle porte delle stalle per riscuotere i 422 milioni di euro rimasti in sospeso in questa annosa vicenda. Nello stesso giorno “Italia Oggi” anticipa che è allo studio un fondo per soccorre i produttori di latte con il quale saranno resi disponibili 108 milioni di euro nei prossimi tre anni. Che ci sia bisogno di aiuto lo spiega “Il Tempo” del 12 dicembre commentando il divario fra prezzo del latte alla stalla e il prezzo al consumo. A complicare la situazione e le prospettive delle nostre stalle c'è poi il prossimo abbandono, nel 2015, del regime delle quote che modificherà profondamente il mercato del latte. Se ne discute sul quotidiano piacentino “Libertà” del 12 dicembre e nello stesso giorno “Il Mattino” di Napoli commenta la protesta che gli allevatori di bovine da latte hanno portato a Bruxelles.

Le tasse
Mentre il prezzo del latte continua a scendere, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 17 dicembre, arriva la conferma del rinvio al 26 gennaio dell'Imu agricola. Una prima anticipazione la dà “Il Messaggero” del 13 dicembre. Nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” entra nel dettaglio per spiegare che laddove i comuni non hanno stabilito una diversa aliquota vale quella del 7,6 per mille. Chi, nonostante il rinvio a gennaio, si scaglia contro l'Imu agricola è la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 14 dicembre che definisce questa imposta come un “panettone amarissimo”. Non va meglio in Liguria dove si apprende da “Il Secolo XIX” del 18 dicembre che i sindaci sono in rivolta contro l'imu sui terreni agricoli.

Cala il reddito
Che ci siano motivi di preoccupazione lo conferma la lettura di “Avvenire” del 16 dicembre che ospita un resoconto delle analisi di Eurostat sui redditi agricoli in Europa. Quasi tutti con il segno negativo, fra i quali spicca il meno 9,5% dell'Italia. Fra i settori che più si trovano in difficoltà figura l'olio la cui produzione scivola per la prima volta sotto le 200mila tonnellate, come evidenzia “Italia Oggi” del 17 dicembre. A complicare la vita degli olivicoltori, scrive “Venerdì”, il magazine di Repubblica in edicola il 12 dicembre, ci sono ancora i furti che da qualche tempo hanno preso di mira le olive, visto il loro alto prezzo di mercato. In soccorso degli olivicoltori arrivano i fondi stanziati dal ministero, fra i quali 100 milioni di euro per la promozione. Lo scrive in una breve nota “Italia Oggi” del 18 dicembre.

Grazie export
Continuano le note positive per il vino, in particolare per gli spumanti che con l'approssimarsi delle festività natalizie vivono un periodo favorevole, specie nell'export. Fra i mercati con il trend di sviluppo più forte vi è la Cina, dove i nostri spumanti hanno realizzato, scrive “Italia Oggi” del 17 dicembre, un aumento del 101%. Guardano alla Cina anche i prosciutti Dop dopo che l'ente di certificazione cinese ha concesso il via libera ad alcune delle nostre etichette più note. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 16 dicembre. Ancora su “Il Sole 24 Ore, del 14 dicembre in questo caso, si apprende che la stagione espansiva sull'estero continua anche per il Prosecco, dove le etichette Docg hanno raggiunto il valore di 330 milioni di euro. Dopo tanto interesse per il made in Italy non stupisce se gli investitori stranieri,  dell'Oriente in particolare, mirano all'acquisizione di nostre aziende agroalimentari, come evidenzia il “Corriere della Sera” del 15 dicembre.

Fra etichette e Ogm
Connesso allo sviluppo dell'export agroalimentare è la tutela delle produzioni made in Italy e in questa direzione sembrerebbe andare la recente introduzione delle etichette “trasparenti” delle quali si parla sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 dicembre. Purtroppo sulla applicazione delle nuove norme in materia regna ancora molta confusione, come denuncia il 14 dicembre “Avvenire”. A tutela del made in Italy arriva poi l'operazione “Natale sicuro” lanciata dal ministero per le Politiche agricole. Se ne parla il 18 dicembre su “Il Sole 24 Ore”. Da Bruxelles, oltre alle nuove norme sulle etichette, ci si attendeva la riforma del settore biologico e l'approvazione dei programmi di promozione della frutta e del latte nelle scuole, tutte proposte caldeggiate dall'Italia. Ma nonostante il nostro semestre di presidenza della Ue, ormai agli sgoccioli, le richieste italiane sono state affossate, un vero e proprio smacco per l'Italia, come sottolinea “Italia Oggi” del 17 dicembre. E restiamo a Bruxelles con la mai sopita querelle sugli Ogm, rinfocolata dalla recente decisione di lasciare la scelta ai singoli Stati membri, cosa della quale si parla su “La Stampa” del 14 dicembre. C'è chi teme che da questa soluzione possa derivare uno stop al lavoro degli scienziati. Così gli stessi ricercatori dalle pagine di “Repubblica” del 17 dicembre lanciano un appello affinché non siano buttati al vento anni di lavoro.

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