Grandi speranze sull'export che nel settore agroalimentare continuerà a crescere, tanto che nei prossimi due anni ci si aspetta un incremento superiore al 4%. Lo dice un'analisi di Intesa San Paolo della quale riferisce il 21 novembre “Il Sole 24 Ore”. Che sia necessario puntare sui mercati esteri ne sono convinti anche i produttori di Barolo e Brunello che in questi giorni hanno unito le forze per promuovere questi vini sui mercati internazionali, come si apprende da “La Stampa”. La spinta oltre confine dell'agroalimentare, scrive “Il Piccolo” del 24 novembre, rappresenta poi un valido traino a tutto il made in Italy. Bisogna fare i conti tuttavia con l'embargo russo che secondo quanto riporta il 25 novembre “La Padania”, ha fatto crollare le nostre esportazioni del 25%. Ma il vero problema, afferma il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, intervistato da “Avvenire” del 23 novembre, è quello di difendere i nostri Dop, troppo imitati e contraffatti. Non può contare sulle esportazioni, anzi ne è in qualche modo succube, il settore lattiero ancora alle prese in Lombardia con il rinnovo degli accordi sul prezzo. Che la situazione per questo settore sia pesante lo evidenzia “Il Giorno” del 23 novembre spiegando che rispetto ad un anno fa il prezzo è crollato di oltre il 28%. Problemi importanti, questi del latte, tanto da approdare ad un “tavolo” appositamente indetto dal ministero per le Politiche agricole. Cosa si sia deciso in quella occasione lo racconta il “Giornale di Brescia” del 26 novembre puntando l'attenzione sulla proposta di un piano di promozione del prodotto italiano. Non ha bisogno di “tavoli” il superlatte della Coca-Cola, ultrafiltrato e modificato nei contenuti, venduto a un prezzo doppio del latte “normale”. Una novità al momento in vendita solo negli Usa della quale scrive “Repubblica” del 27 novembre. Nemmeno lo zucchero ha bisogno di aiuti, visto che la sua produzione ha fatto un balzo in avanti del 25% come si apprende il 22 novembre da “Il Sole 24 Ore”.

I predoni dell'olio
Si conferma in tutta la sua gravità la crisi della produzione olivicola ed olearia, con pesanti ripercussioni sulle dinamiche di mercato delle quali scrive “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 22 novembre, spiegando le impennate dei prezzi e le “migrazioni” delle olive da Sud a Nord. I prezzi alle stelle delle olive attirano però i lestofanti e si moltiplicano i “predoni” di olive, tanto che in alcuni oliveti pugliesi si arriva persino ad assoldare squadre di vigilantes, come denuncia “Il Sole 24 Ore” del 22 novembre. Un problema, questo dei furti negli oliveti, che non si ferma alla Puglia, ma arriva sino alla Liguria, come denuncia il 27 novembre “Libero”. Nonostante un 2014 pieno di difficoltà, commenta “Il Resto del Carlino” del 22 novembre, la coltivazione dell'olivo in Romagna è cresciuta negli ultimi sette anni del 120% . E' ancora “Il Resto del Carlino” del 26 novembre che racconta come l'olio Dop di Brisighella, sulle colline romagnole, conservi una buona qualità che compensa almeno in parte il calo produttivo dell'ultima stagione.

Tasse, tasse, tasse
Ai problemi del mercato si aggiungono i balzelli che il Governo intende affibbiare all'agricoltura, e si torna a parlare di Imu. Una breve notizia pubblicata sul “Corriere di Viterbo” del 21 novembre, riporta la posizione di Agrinsieme sulla questione Imu agricola, che viene definita come un onere inaccettabile che viola lo statuto del contribuente. Si tratta di un'altra batosta che si abbatte sui terreni, scrive “Il Piccolo” del 21 novembre. E il giorno seguente, ancora su “Il Piccolo”, si apprende che gli agricoltori del Carso sono pronti alla rivolta fiscale. Un vero e proprio pasticcio, questo dell'Imu sui terreni, scrive a sua volta il 24 novembre “Il Secolo XIX”. Non si parla di nuove tasse, ma di complicazioni legislative nel caso del vino. Dell'argomento se ne occupa “Repubblica” del 21 novembre, a proposito delle norme che per tutelare le denominazioni che portano il nome di una regione, si impedisce di indicare la zona delle bottiglie prodotte. Non si può dimenticare la nuova norma che introduce nei locali di ristorazione le oliere anti rabbocco. Per chi trasgredisce, scrive “Il Giornale” del 24 novembre, sono previste sanzioni anche pesanti, sino a 8000 euro.

Questione greening
Novità in vista poi per l'applicazione della nuova Pac. Da “Italia Oggi” del 26 novembre si apprende della richiesta di congelare sino al 2016 l'applicazione del Greening. Una mozione che vede fra suoi sostenitori l'ex presidente della commissione Agricoltura, oggi capogruppo S&D, Paolo De Castro. Non meno importante la richiesta che viene dai ministri delle Finanze dei Paesi Ue riuniti per l'Ecofin, di evitare i tagli alla Pac. Lo scrive il 22 novembre “Il Sole 24 Ore”. Ancora su “Il Sole 24 Ore” si legge che i sostegni della Pac sono al centro di un'indagine per una maxi truffa di 20 milioni di euro ai danni di Agea. Battuta di arresto, infine, per gli accordi commerciali tra Europa e Stati Uniti. Le conseguenze di un mancato accordo, afferma il vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda in un'intervista rilasciata ad “Avvenire”, sarebbero negative soprattutto per noi e per i nostri prodotti agroalimentari.

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