Sono arrivati a Bologna da tutta Europa per seguire Enologica. Tra loro grandi firme del giornalismo enologico internazionale come lo statunitense Nicolas Belfrage, del mensile “Decanter” o il danese Ole Udsen, massimo esperto scandinavo sui vini del nostro Paese e autore di un bestseller sulle etichette italiane già ristampato più volte in Danimarca e Norvegia. Durante i tre giorni della manifestazione hanno affrontato un viaggio lungo la via Emilia, alla scoperta dei territori di produzione vinicola della Regione e dei suoi cibi.

"Enologica si conferma l’appuntamento più importante per il settore vitivinicolo della nostra Regione  – ha dichiarato Pierluigi Sciolette, presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna - Lo confermano i dati di questa edizione: un incremento di presenze di quasi mille unità nell’arco delle tre giornate rispetto all’anno scorso è un segnale chiaro. Se l’interesse dei produttori era già evidente dal grande numero di adesioni degli espositori (126), ora possiamo dire che è stata un successo anche per quanto riguarda le presenze di visitatori, giornalisti e buyer, soprattutto stranieri".

"Mi preme sottolineare soprattutto l’aspetto della progressiva internazionalizzazione di questa manifestazione, perché Enoteca Regionale ha come mission principale quella della promozione dei vini emiliano romagnoli in Italia e all’estero - ha spiegato Sciolette - Enologica ha rappresentato, in questi tre giorni, un’occasione unica, soprattutto per i produttori medio-piccoli, di interfacciarsi e presentare i propri prodotti anche grazie al workshop che Enoteca Regionale Emilia Romagna ha organizzato coinvolgendo 25 buyer stranieri che, nell’arco di un’intensa giornata, hanno incontrato e degustato i vini di una quarantina di produttori regionali".

Anche secondo il giornalista Giorgio Melandri, curatore della manifestazione, la diciassettesima edizione di Enologica arriva a conclusione con nuovi traguardi raggiunti. "Per il secondo anno siamo a Bologna, nel cuore della nostra Regione e il primo obiettivo che c’eravamo posti, lasciando Faenza, sede storica dell’evento, era quello farla diventare il momento centrale della comunicazione e del racconto del mondo di vino e cibo del nostro territorio - ha commentato Melandri - Obiettivo ormai raggiunto. E quest’anno siamo riusciti a compiere un passo importante anche fuori dal nostro Paese. Lo facciamo presentando la nostra comunità del cibo e la sua filiera per quello che è: moderna e popolare. Leale e onesta in ognuno dei suoi gesti".

Un messaggio raccolto in questi giorni nelle sale di Palazzo di re Enzo da questi 4 mila visitatori e che ha raccolto sulla pagina Facebook della manifestazione più di 200 mila visualizzazioni.