Export sempre più cruciale per l’alimentare italiano: +4,3% a prezzi costanti la crescita media annua attesa per il prossimo biennio. E' uno dei dati emersi ieri a Milano nel corso del convegno “Le nuove frontiere dell’Italian Food – Modelli e strategie per sostenere il made in Italy” organizzato da Intesa Sanpaolo al Centro Congressi Fondazione Cariplo. La crescita sui mercati internazionali e il futuro del made in Italy sono stati i temi al centro dell'evento,
che ha visto la collaborazione del Gruppo Food e la partecipazione di manager e imprenditori che hanno sperimentato modelli vincenti per la crescita, capaci di resistere alla crisi dei consumi, alla competizione sui mercati globali, alle nuove esigenze di un consumatore sempre più esigente, informato e digitale. Dai diversi interventi è emerso come le prospettive di ripresa per il settore dell’alimentare italiano siano strettamente legate ai risultati sui mercati esteri. Secondo un'analisi della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo su un campione di oltre 8000 aziende del settore, chi opera con l’estero ha registrato nel 2013 una crescita del fatturato del 3%, largamente superiore a quella delle imprese che contano solo sulla domanda interna.

La giornata di studio focalizzata sul mondo del food si colloca nella prospettiva del nuovo modello disegnato da Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa Sanpaolo, per la Divisione corporate & investment banking, che si fonda su una struttura articolata per settori e filiere industriali e una rete di professionisti con competenze specifiche di advisory industriale. Il direttore generale ha sottolineato: “Le aziende italiane del settore alimentare hanno tutte le risorse e le capacità per vincere la sfida della crescita dimensionale e dell’internazionalizzazione”.

Nel corso dei lavori sono stati presentati alcune case history da cui si possono trarre strategie efficaci per la crescita del settore. Un panorama ricco di esperienze si è mostrato attraverso gli interventi di: Antonio Ferraioli, amministratore delegato La Doria; Gianluigi Ferrari, general manager Core; Vito Gulli, presidente generale Conserve; Leone Marzotto, vice presidente Peck; Filippo Rizzante, Cto & board member reply; Matteo Zanetti, consigliere delegato Zanetti e Massimo Zanetti, presidente Caffè Segafredo Zanetti.
Le opportunità offerte dallo scenario internazionale sono state al centro dell’intervento di Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo che ha commentato: “In Italia il sostegno principale alla crescita arriverà, ancora una volta, dall’export, favorito anche dall’euro debole” mentre Lamberto Biscarini, senior partner di Boston Consulting Group ha illustrato i cinque trend che modificheranno i mercati alimentari mondiali nei prossimi anni. Le nuove prospettive che, grazie a Expo 2015, si aprono per le imprese del settore, sono state affrontate da Franco Ceruti, direttore regionale Milano e Provincia di Intesa Sanpaolo.

Confeuro: "Bene le esportazioni, ma ora servono le prospettive
Il presidente nazionale di Confeuro, Rocco Tiso, ha messo in guardia: "I dati forniti sulla previsione di incremento del 4,3% delle esportazioni di cibo italiano sono una buona notizia per il settore, ma anche un boomerang se il Governo si convince che basterà questo a rilanciare il comparto agroalimentare nostrano
"La sensazione – ha proseguito Tiso – è che in ambito agroalimentare ci si stia affidando unicamente ai dati sull'export senza curarsi dei consumi interni, e quindi senza occuparsi minimamente delle migliaia di piccole e medie aziende che lavorano su mercati più ristretti. Quel che va compreso – prosegue Tiso – è che sono proprio queste aziende a dare garanzia di biodiversità e di valorizzazione dei prodotti locali".
"Ancora una volta – ha concluso il numero uno di Confeuro – auspichiamo che l'esecutivo spieghi a tutto il mondo agricolo in che direzione si sta cercando di trainare il primario. Solo così potremo avere idea di come contribuire alla ripresa, e non commentando qualche slide o qualche annuncio spot".

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