Un intero settore agricolo in ginocchio: è questo l'allarme lanciato da Repubblica nella sua recente inchiesta "L'anno nero dell'olio italiano".

"I dati raccolti nell’inchiesta di Repubblica sulla produzione 2014 dell’olio in Italia - dichiara il presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso - gettano una scure d’ombra agghiacciante sull’intero comparto agroalimentare".

Quest'anno l'olivicoltura italiana ha visto infatti un calo del 37% rispetto al 2013. "Numeri che fanno spavento e sottolineano ancora una volta come in Italia quello che era il settore di punta dell’economia nazionale sia ormai lasciato alla deriva dalle istituzioni" commenta Tiso.

I cambiamenti climatici, dal caldo torrido ai temporali, e il proliferare della mosca olearia sono certo fattori incidenti, "ma quello che più sconcerta - spiega Tiso - è l’assenza totale della politica anche in queste problematiche, a causa di prevenzioni inesistenti per la tutela dei raccolti e di strategie di protezione e salvaguardia nulle per l’agricoltura".

"Se il trend continuerà ad essere questo - conclude Tiso - non vediamo una via d’uscita da questa situazione, e la filiera agroalimentare si vedrà costretta a ricorrere all’import anche per quei prodotti che da sempre arrivano sulle tavole degli italiani direttamente dai campi del Belpaese".