Facebook è un social media multi-target: serve per svagarsi, certo, ma anche per conoscere persone a fini professionali e per sfruttare le condivisioni operate dai propri contatti, come links, documenti, notizie o commenti su cui un giornalista può anche decidere di aprire un’apposita rubrica. Una rubrica alimentata quindi dalle affermazioni più esilaranti, ma anche da quelle più rozze e ignoranti che purtroppo infestano internet in materia di agricoltura.
Tastiere selvagge” nasce quindi come contenitore che più che somigliare a una rubrica vera e propria, tutto sommato, intende proporsi come una sorta di ironico stupidario del web. E vista la prolificità delle stupidaggini che su internet dilagano, anche parlando di agricoltura, questo nuovo contenitore promette di essere perennemente aggiornato. Perché è proprio vero che non c’è fantasia che possa superare la realtà.
 

Principio di precauzione, o di disconnessione dalla realtà?

 
La prima puntata di questo stupidario agricolo è dedicato all'uso fuorviante che viene fatto del cosiddetto “Principio di Precauzione”. Ovvero quello secondo il quale nulla dovrebbe essere permesso in assenza di prove certe della sua sicurezza. Di tale deviante concezione della prudenza se ne era parlato seriamente qui. Oggi si focalizzerà invece su specifiche affermazioni colte, appunto, su web.
Su tutte, la Regina parrebbe essere la seguente, catturata su Facebook:
 
Potete affermare che gli ogm sono sicuri al 100%?.
Il thread, che in linguaggio internettaro vuol dire banalmente la serie di botta e risposta fra partecipanti, s’infiamma sui commenti di un utente anti-biotech che s’incunea fra diversi pro-ogm che stanno commentando l’ennesima puntata di Report, trasmissione televisiva su Rai 3 condotta da Milena Gabanelli. E il soggetto che pone la domanda si definisce lui stesso uno scienziato, anche se poi alle sollecitazioni di spiegare chi è e cosa fa non risponde e infine sparisce. Non senza lasciare però alcune perle di saggezza come le seguenti:
 
1) “Non ci sono neppure studi che dimostrino la non tossicità degli OGM”. (falso: ce ne sono a migliaia)
 
2) “Inoltre è anche un carattere etico: le multinazionali che vendono prodotti non fertili ci sono”. (falso: gli ibridi sterili non esistono, il gene killer non è mai stato impiantato in alcuna coltura e a tali sciocchezze sarebbe bene quindi non dare più alcun credito).
 
3) “Non è che chi è fortemente a favore di questa tecnologia sono coloro che hanno tutto da guadagnarci?” (et voilà: il profitto come prova dell’inaffidabilità degli ogm. Se non hai argomenti concreti, insinua dubbi e getta discredito sugli interlocutori: funziona sempre, per lo meno agli occhi degli sprovveduti. Tanto poi che anche altri business “Ecò” inseguano parimenti il profitto pare non essere fatto altrettanto scandaloso).
 
Sarebbe però sbagliato pensare che l’uso deviante del principio di precauzione sia figlio esclusivo dei tempi moderni. Già lo dicevano infatti gli antichi Romani: “In dubio abstine”. Tradotto nel corrente italiano, “Nel dubbio astieniti”. Astieniti ovviamente dall’agire. Non fare nulla. Come se nella non-azione si celasse la salvezza.
 
Allo “scienziato” di Facebook, erede moderno di quell'illusione romana, si può quindi solo consigliare di seguire alla lettera il proprio stesso modo di pensare: basta automobile, basta aerei, basta metano per cucinare, basta ascensori, biciclette, vacanze al mare, partite di pallone. Insomma, basta con la vita, perché se a ogni azione umana si dovesse applicare l'attuale “Principio di Precauzione”, l’unica scelta certa che rimarrebbe sarebbe quella di buttarsi al fiume e non pensarci più.