Annata difficile questa per l'olivicoltura. In Toscana, scrive “Il Resto del Carlino” del 24 ottobre, si teme sia compromessa la produzione di olio Igp. Non va meglio nelle Marche, è ancora “Il Resto del Carlino” a darne notizia il giorno seguente, dove l'oliva tenera ascolana segna un calo produttivo del 30%, cosa che peraltro favorisce un aumento dei prezzi. Dell'impennata dei prezzi dell'olio si occupa il 26 ottobre “Il Messaggero” che analizza il mercato partendo dal forte calo della produzione di olio extravergine, causato sia dall'andamento climatico, sia dalle patologie che hanno colpito in particolare gli oliveti pugliesi. In Puglia , infatti, il calo della produzione di olio si aggira sul 70%, e i prezzi dell'olio schizzano verso l'alto, come conferma il 30 ottobre una breve notizia pubblicata su “Il Sole 24 Ore”. A soffrire non è solo l'olio, ma anche per i vigneti le cose non sono andate bene, come denuncia la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 27 ottobre.

I mercati
Sulle pagine di “Nova”, il dorso scientifico de Il Sole 24 Ore, ci si sofferma sulle complicazioni che il clima umido e l'aumento delle importazioni di prodotti agricoli comportano per la diffusione di nuove patologie. Ma grazie a droni e robot ora si possono controllare meglio queste situazioni a rischio. Per i viticoltori i problemi non sono legati solo al clima, ma anche all'organizzazione della filiera, troppo lunga secondo quanto affermano gli stessi viticoltori sulle pagine de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Il grano deve fare i conti con l'andamento mondiale della produzione, che registra un calo, scrive “Il Sole 24 Ore” del 25 ottobre, che spinge verso l'alto i “future”, una tipologia di contratto che “scommette” sugli andamenti di prezzo delle materie prime. Meno problemi per le pesche, settore che vede però il sorpasso della Spagna sull'Italia, come si apprende il 25 ottobre da “Il Sole 24 Ore”. Un altro sorpasso sull'Italia lo fa la Francia, in questo caso nella produzione di vino, che stando ai numeri riportati il 28 ottobre da “Italia Oggi”, sarebbe di nuovo superiore rispetto a quella dello Stivale.

Stalle in affanno
Dai campi alle stalle, con la suinicoltura che vede erodere margini di guadagno con un conseguente calo della redditività. I dati emergono da un'indagine del Crefis (centro di ricerche economiche dell'università di Piacenza) commentata il 26 ottobre sulle pagine del “Giornale di Brescia”. Non va meglio per le stalle da latte, dove gli esiti di una inchiesta della quale parla “La Stampa” del 26 ottobre, afferma che un quarto degli allevamenti si dice costretto a chiudere l'attività entro pochi anni. Non basterà il lieve recupero del prezzo del latte, citato in una breve notizia de “Il Sole 24 Ore”, a modificare questo scenario negativo. A difesa della carne, spesso sul banco degli imputati sul fronte della sostenibilità e su quello salutistico, arriva la conclusione di un'analisi scientifica che ribalta falsi concetti, restituendo alla carne un ruolo centrale sia nell'alimentazione sia nel rispetto dell'ambiente. I dettagli si possono leggere il 26 ottobre su “Avvenire”.

Made in Italy
Restiamo in tema di carne con la notizia dell'espansione del gruppo Cremonini, big in questo settore, che a dispetto dell'embargo in atto, sta migliorando le proprie posizioni in Russia, come si apprende da “Italia Oggi” del 25 ottobre. Per un'azienda italiana che cresce all'estero ce ne sono altre che in patria conoscono una sorte avversa. E' il caso della pasta Agnesi che a Imperia chiude i propri stabilimenti. Per contro, scrive “La Stampa” del 29 ottobre, un territorio non ampio, come il comune di Gragnano, in Campania, vede crescere le attività di ben 15 pastifici artigianali. Merito anche della capacità di saper aggredire i mercati stranieri, dove però bisogna fare i conti con le tante imitazioni dei nostri prodotti, il cui valore è di otto volte superiore al vero Made in Italy, come denuncia il “Corriere della Sera” del 26 ottobre.

Dal “Palazzo”
Un'occasione importante per far conoscere le nostre produzioni e per dare al consumatore la possibilità di distinguerle dai prodotti di imitazione, potrà arrivare dalla prossima Expo 2015. Ne è convinto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina che su questo argomento firma un articolo pubblicato il 28 ottobre su “La Stampa”. Dal Governo arriva poi la notizia, riportata il 27 ottobre da “Italia Oggi”, della ripartenza dal prossimo anno del Sistri, la procedura per lo smaltimento dei rifiuti. Novità anche nell'applicazione dell'Iva, ne scrive “Il Sole 24 Ore” del 29 ottobre per sottolineare che per le aziende a regime speciale, come nel caso dell'agricoltura, non è possibile l'acceso al “forfait”. Procedono nel frattempo le iniziative per trasferire ai giovani l'utilizzo dei terreni agricoli del demanio. Al momento sono circa 500 i bandi che hanno trovato accoglienza su un totale di 5500. L'avvio di questa iniziativa peraltro molto attesa, segnala “Il Sole 24 Ore” del 25 ottobre, avviene con una certa lentezza. Ancora su “Il Sole 24 Ore”, del 29 ottobre in questo caso, si possono leggere i dettagli del recente accordo sulla contrattazione collettiva per l'agricoltura che continua con un sistema decentrato che ha il suo fulcro nel secondo livello territoriale, cioè le province. “Italia Oggi” del 30 ottobre, infine, dà notizia della nascita di Eban, ente bilaterale agricolo che fornirà informazioni su dati occupazionali e retribuzioni in agricoltura.

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