Le nuove stime del Copa-Cogeca sulla vendemmia 2014 per l'Ue-28 rese note a Bruxelles il 17 ottobre indicano un importante calo della produzione del 9,9% rispetto all'anno precedente: si conferma la necessità di regolamentare gli impianti di viti al fine di ridurre l'estrema volatilità presente nel settore vitivinicolo.

Intervenendo alla conferenza stampa del Copa-Cogeca a Bruxelles, Thierry Coste, presidente del gruppo di lavoro "Vino" del Copa-Cogeca ha dichiarato: "Quest'anno, la vendemmia è stimata intorno ai 157,7 milioni di ettolitri, vale a dire un 9,9% in meno rispetto ai livelli dell'anno scorso. Per via delle diverse condizioni vegetative nelle zone viticole, la qualità dell'uva non è stata omogenea, a volte persino nella stessa regione. I dati degli ultimi tre anni indicano inoltre delle vendemmie molto variabili, fenomeno legato direttamente alle condizioni climatiche variabili come la siccità e le inondazioni. Ciò conferma la necessità di regolamentare gli impianti per tutti i tipi di vino al fine di mantenere un equilibrio in seno al settore vitivinicolo. Il nuovo regime di autorizzazioni per gli impianti di viti va nella direzione di un modello europeo per la viticoltura permettendo il mantenimento dell'agricoltura familiare e garantendo contemporaneamente un settore dinamico".

Coste ha poi aggiunto: "A livello europeo gli stock di vino sono minori rispetto all'anno scorso e il Copa-Cogeca considera che quest'anno vi sarà meno vino a disposizione. Di conseguenza i prezzi dovrebbero rimanere stabili e eventualmente aumentare in alcune zone di produzione in Europa".

Per concludere il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha sottolineato l'importanza del settore vitivinicolo europeo evidenziando che l'Ue è il primo esportatore di vino a livello mondiale.
"Per poter mantenere la sua importanza economica è necessario difendere gli interessi dei viticoltori nei prossimi negoziati commerciali bilaterali con gli Stati Uniti, la Cina, il Sudafrica e il Giappone e garantire che il sistema europeo delle indicazioni geografiche (IG), che protegge i prodotti europei di qualità dalle imitazioni, sia riconosciuto. Chiediamo inoltre la protezione su internet. Il libero utilizzo dei nomi di dominio come ".vin" o ".wine" potrebbe condurre a un abuso del sistema europeo delle IG e potrebbe indurre in errore i consumatori in merito al prodotto. Di conseguenza esortiamo la Presidenza italiana ad agire e proteggere le specialità regionali e i prodotti di qualità coperti da IG durante i negoziati con l'Icann, la società americana incaricata di assegnare i nuovi nomi di dominio".