Dalla produzione dei Pecorino Toscano Dop completamente bloccata alla perdita di oltre il 10 per cento dei vigneti a Docg Gavi in Piemonte fino a decine di migliaia i prosciutti sott’acqua ma anche  campi, serre e stalle allagate, raccolti spazzati via, terreni e strade interpoderali franati con danni per decine di milioni di euro.

E’ questo il conto provvisorio dei danni stilato dalla Coldiretti sugli effetti dell'ondata di maltempo che dalla Liguria si sta spostando su Emilia Romagna e Toscana, dove ha devastato ampie aree di territorio.

Toscana
In provincia di Grosseto è critica la situazione con aziende e cooperative finite sott’acqua. Nel territorio di Manciano, dove si sono registrate due vittime, è a rischio la produzione del Pecorino Toscano Dop, con il Caseificio sociale Manciano, maggior produttore del celebre formaggio a Denominazione di origine, praticamente isolato dall’acqua e impossibilitato ad effettuare la raccolta negli allevamenti, anch’essi colpiti dall’ondata di pioggia e fango.

Piemonte
Ma il conto dei danni si annuncia salato anche in Piemonte, dove è andato distrutto oltre il 10 per cento dei vigneti Docg delle colline di Gavi.

Emilia Romagna
Stalle allagate, bloccata la raccolta del mais e degli ultimi raccolti di soia, a rischio invece le semine autunnali se non torna presto il bel tempo. E’ questo il primo bilancio di Coldiretti Piacenza: nelle zone della Val Trebbia e della Val d’Aveto le precipitazioni hanno raggiunto il 170 millimetri in poche ore, circa 60mm/ora. 
A causa delle bombe d’acqua - afferma Emanuela Cabrini, tecnico del Condifesa di Piacenza - si registreranno dei ritardi nella raccolta degli ultimi cereali in campo, per lo più mais e un po’ di soia. Senz’altro occorre effettuare una riflessione circa gli effetti del clima sul dissesto idrogeologico”.
Secondo la Banca Dati geologica, si tratta di un territorio con la più alta franosità in Emilia Romagna, con una percentuale del 16,94% per Piacenza e del 19,63% per Parma, percentuale che cresce al 28,38% per Piacenza e al 29,79% per Parma se si considera solo il territorio montano. Proprio nella montagna piacentina la pioggia torrenziale ha dilavato i terreni mandando in fumo le semine. 
La situazione è aggravata dalle difficoltà di comunicazione a causa dei collegamenti telefonici ancora in tilt. 
Trentamila prosciutti sono finiti sott’acqua nella zona di Corniglio a Parma, mentre a Calestano si registrano problemi di allagamenti per stalle e capannoni; in Val Taro, le zone con maggiori frane sono Bedonia e Compiano. Nella bassa, in particolare nella zona di Colorno sono state allagate diverse stalle assieme a campi allagati, coltivazioni distrutte, stalle e stabilimenti agroindustriali inagibili, serre divelte, aziende agricole isolate.

Gravi danni e disagi si segnalano anche in Lombardia, Veneto e nella già martoriata Liguria.